Ruba il prato dal parchetto ma si pente: l’erba sottratta ritorna al suo posto
Il caso curioso a Sant’Urbano: qualcuno ha riconosciuto l’autore del vandalismo: per evitare rogne ha rimediato al danno

Com’era il detto? L’erba del vicino è sempre più verde? A Sant’Urbano la massima evidentemente ha un seguito, che suona più o meno così: “Sì, sarà anche più verde, ma se ti trovano a rubarla è meglio se la riporti indietro”.
Ed è proprio quello che è accaduto nel piccolo Comune della Bassa padovana, dove è stata segnata una nuova frontiera del furto: niente ori, gioielli, borse, scarpe griffate, quadri di valore e chi più ne ha più ne metta, ma addirittura l’erba del parchetto verde comunale.
Una settimana fa gli operatori comunali e il sindaco quasi stentavano a credere che ci fosse gente capace anche solo pensare di rubare della comune erba, e invece era proprio quanto era appena successo.
Qualcuno si era preso la briga di far tappa nell’area pubblica della frazione Ca’ Morosini – quella con le giostrine per i bimbi – e di ritagliare il tappeto erboso del parchetto. Un taglio quasi chirurgico, di un’erba che peraltro non è nemmeno così tanto pregiata (ammesso che l’erba possa esserlo! ).
La chiazza di terra – evidentissima nel suo perimetro squadrato – aveva suscitato lo sdegno della comunità locale: «Non ho nemmeno le parole per commentare un furto del genere. È vero che ormai non dobbiamo più stupirci di nulla, ma qui siamo davvero al paradossale, se non al comico», erano state le parole del sindaco Dionisio Fiocco.
Che, oggi, è testimone del lieto fine: l’erba è ritornata al proprio posto, finemente ricollocata negli spazi lasciati vuoti, con la stessa perizia con cui era stata ritagliata via. Il colpevole, a quanto pare, ha il pollice verde.
Benefattore o ladro pentito? «Decisamente il secondo, purtroppo», chiarisce il primo cittadino. «Più che pentito, quasi costretto. Un cittadino ha infatti visto il ladro rimuovere l’erba, lo ha raggiunto il giorno dopo e lo ha minacciato di rivelarmi il nome qualora l’erba non fosse ritornata al proprio posto».
L’onta di avere sulla testa l’etichetta di “usurpatore d’erba pubblica” non valeva il bel giardino di casa, e così la manolesta green ha approfittato della scorsa notte per rimediare al danno rimpinguando il parcheggio pubblico. «Al di là dello sdegno per il gesto, se non altro ci siamo fatti una risata», chiude Fiocco.
Vigilanza massima, da oggi, all’erba dei parchetti pubblici?
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