Sarmeola, un killer della Uno Bianca libero per partecipare alla Via Crucis

Marino Occhipinti, 45 anni, ex componente della banda guidata dai fratelli Savi, ha partecipato alla Via Crucis all’Opsa. Condannato all’ergastolo per l’omicidio di una guardia giurata durante l’assalto a un furgone a Casalecchio, nel febbraio del 1988, dopo 16 anni di carcere ha varcato la soglia del Due Palazzi per il primo permesso premio di poche ore. Proteste dei familiari delle vittime
Marino Occhipinti abbraccia i parenti
Marino Occhipinti abbraccia i parenti
PADOVA. Marino Occhipinti, 45 anni, ex componente della banda della Uno Bianca, ha partecipato ieri pomeriggio alla Via Crucis all’Opsa di Sarmeola di Rubano. Condannato all’ergastolo per l’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari durante l’assalto a un furgone davanti alla Coop di Casalecchio (Bologna), nel febbraio del 1988, e detenuto dal novembre 1994, dopo 16 anni di carcere ha varcato la soglia del Due Palazzi per il primo permesso premio di poche ore.


Il delitto Beccari è uno dei 24 omicidi compiuti tra il 1987 ed il 1994 in Emilia Romagna e Marche, dalla banda capeggiata dai fratelli Savi, tutti ex poliziotti della Questura di Bologna. Quella di ieri per Occhipinti è stata un’uscita separata dagli altri cinque detenuti, che come lui hanno ottenuto di seguire la Via Crucis, come lo è stato l'ingresso all’Opera della Provvidenza di Sant’Antonio per la celebrazione, officiata da don Lucio Guzzo, della parrocchia degli Scrovegni, e organizzata da Comunione e Liberazione.


E’ giunto a bordo di un’Audi verde che velocemente ha sorpassato la sbarra di entrata del grande complesso ed è arrivata fino agli uffici. Lì Occhipinti ha trovato ad attenderlo i genitori e due fratelli. Dopo un breve colloquio con tutta la famiglia, in una zona appartata dell'Opsa, si è avviato alla grotta situata nel grande parco, di fronte alla quale è iniziata la celebrazione e si sono innalzate le preghiere di tutti i presenti. Poi Occhipinti si è incamminato con la processione, che ha ripercorso le 14 stazioni della salita di Gesù al Calvario, portando anch’egli per un breve tratto la croce, come gli altri detenuti in permesso. Un segno del ravvedimento già manifestato in carcere.


Occhipinti, in giacca marrone e camicia azzurra, ha evitato giornalisti e fotografi, mantenendosi lontano da ogni possibile indesiderato colloquio. «Si tratta di un’occasione intima, Occhipinti non vuole rilasciare alcuna dichiarazione, è profondamente addolorato e sofferente», ha detto Nicola Boscoletto, presidente dell’associazione Rebus, che segue i detenuti.


Per l’ex poliziotto diventato bandito l’incontro religioso era un momento di raccoglimento personale del suo dialogo con Dio. Dopo aver completato il percorso della Via Crucis, Marino Occhipinti è rientrato nella sua cella al carcere Due Palazzi, dov'è detenuto da alcuni anni e dove è impegnato nella redazione della rivista del carcere
Ristretti Orizzonti
. Lavora anche nei laboratori di artigianato gestiti dall’associazione Giotto.


Un permesso, quello concesso al componente della banda della Uno Bianca, che ha sollevato le proteste dell’associazione dei parenti delle vittime, presieduta da Rosanna Zecchi. La portavoce dei familiari dei 24 caduti - ma la banda nelle sue oltre cento azioni criminali provocò anche oltre cento feriti - ha definito intollerabile la concessione perché nonostante si fosse defilato dalla banda, con il suo silenzio ha permesso che fossero spezzate molte vite.


Occhipinti si dissociò dai fratelli Savi e dagli altri componenti della Uno Bianca - Pietro Gigliotta e Luca Vallicelli, già scarcerati - dopo il primo omicidio, quello della guardia giurata Carlo Beccari. Il padre Luigi, ormai settantatreenne, ha fatto sentire la propria voce per ribadire che a Occhipinti non dovevano essere concesse nemmeno queste poche ore che lo hanno visto presente alla funzione religiosa. Un permesso che potrebbe essere solo il primo di una serie, perché il Tribunale di Sorveglianza ha constatato che per il detenuto sussistono tutti i requisiti previsti dalla legge in materia per concedere i permessi premio.

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