Satanismo, un leprotto legato e sgozzato sui Colli Euganei
Il rituale risale al 2 febbraio, data in cui avviene la cerimonia di iniziazione degli apprendisti stregoni. Gli animalisti hanno affisso uno striscione di protesta : "Gli autori del crudele gesto vanno puniti con severità"

Il leprotto sgozzato al lago di Ca’ Barbaro
BAONE. L’ombra del satanismo si staglia sui Colli Euganei. A squarciarla sono stati i «100%animalisti», che l’altra sera hanno scoperto i macabri resti di un rituale. Il ritrovamento è avvenuto a Baone, in via Madonnetta delle Ave, di fronte al laghetto di Ca’ Barbaro. Gli animalisti hanno scovato un leprotto, legato per una zampetta a testa in giù, sgozzato e dissanguato.
«Avevamo pensato all’opera di qualche bullo crudele - spiegano quelli del gruppo - ma la dinamica ci ha portato ad un’altra possibile ipotesi. Quella del satanismo». Il 2 febbraio è stato il giorno della «Candelora», nome popolare attribuito dai cristiani alla festa celebrata in ricordo della presentazione di Maria al tempio, 40 giorni dopo la nascita di Gesù.
La «Candelora» è però anche una delle tappe fondamentali del calendario dedicato a Satana: in questa notte si celebra un sabba (un incontro, cioè, tra diavolo e streghe) dedicato alla consacrazione delle candele e dei lumi, rigorosamente neri, che verranno utilizzati nei riti dei mesi successivi. Il 2 febbraio è anche soprattutto la notte in cui avviene la cerimonia di iniziazione degli apprendisti stregoni. «A Baone quindi, si é voluto fare un rito capovolgendo i rituali della tradizione cristiana - continuano gli animalisti - scegliendo il posto per la sua vicinanza a laghetto: l’acqua é simbolo di nascita e iniziazione».
La rabbia del gruppo è per lo scempio sul malcapitato leprotto: «Sgozzato a testa in giù nel nome di un credo blasfemo, per mano di umani maledetti che, per sentirsi importanti, non trovano di meglio che accanirsi contro animali innocenti». Nel luogo in cui si è svolto il rituale non c’è traccia di sangue, tesi che conferma la via del satanismo. Chi ha compiuto questo folle gesto, ha voluto conservare il sangue dell’animale. Gli animalisti assicurano tuttavia di non aver trovato tracce di ceri, mentre sarebbero stati recuperati frammenti di carta che possono far pensare al materiale di cui sono fatti i paravento per candele. I «100%animalisti» hanno affisso in via Madonnetta uno striscione rivolto agli autori del misfatto, promettendo controlli.
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