Scandalo ipab Vicenza: da 7 giorni nessuno gli medicava la ferita

L’anziano malato avvolto da lenzuola macchiate e infestate da vermi. Dopo l’ispezione la Regione mette in mora l'istituto San Camillo
san Camillo2 05-10-15
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VICENZA. Quando l’ha visto, allettato al terzo piano della residenza per anziani San Camillo a Vicenza, il medico Diego Albieri è sobbalzato. Lenzuola macchiate di sangue, costellate di parassiti, e la lesione sulla gamba sinistra «con sottofondo necrotico» che avrebbe richiesto medicazioni giornaliere: viceversa, nell’ultima settimana (dal 13 al 20 luglio scorso) nessuno aveva provveduto a cambiare le bende né tantomeno a disinfettare la ferita. Il paziente, un vicentino di ottantaquattro anni che dal 2009 è ospite dell’Ipab, giaceva dimenticato nei giorni più roventi dell’estate nonostante l’età e le condizioni - soffre di vasculopatia diabetica ed è affetto da piaghe da decubito - imponessero un monitoraggio costante. Come reagiremmo se a subìre un trattamento del genere fosse un nostro congiunto? Nel referto allegato alla cartella clinica, il medico Albiero annota con scrupolo la situazione e prescrive i medicinali del caso, salvo tradire l’indignazione nella punteggiatura: «Medicazioni quotidiane! Si raccomanda la massima igiene! Non trascurare lesioni per giorni!». Ecco la verità scandalosa documentata dal video amatoriale che ha sollevato il caso, ora al centro di un’indagine amministrativa della Regione e di un’inchiesta penale della Procura della Repubblica, che ha affidato al Nas di Padova l’accertamento delle responsabilità.

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Il quadro tratteggiato emerge dal rapporto ispettivo trasmesso al direttore generale della sanità del Veneto, Domenico Mantoan, dalla commissione medica che ha compiuto il sopralluogo nei reparti; la relazione non segnala ulteriori criticità terapeutiche salvo denunciare la «carente situazione igienica degli ambienti» (sporcizia, esalazioni maleodoranti, disordine) tale da richiedere un «intervento radicale di sanificazione» dei locali e degli arredi «vetusti e obsoleti». Chi risponderà dei fatti contestati? Il compito di medicare le ferite spetta agli infermieri (e al San Camillo è prevista la figura del coordinatore infermieristico) mentre la supervisione clinica compete al responsabile medico. Il consiglio d’amministrazione dell’Ipab ha già avviato la procedura di rescissione del contratto con la cooperativa sociale «Bramasole» di Padova, presieduta dall’imprenditore Moreno Lando, che a suo tempo si è aggiudicata la gestione biennale dell’assistenza con un’offerta d’asta al massimo ribasso. Circostanza che, alla luce dell’accaduto, suscita aspre polemiche: «Basta con il Far West dei prezzi nel settore dell’assistenza che sacrifica le persone sull'altare del risparmio e le condanna a situazioni degradanti. Così viene meno la stessa vocazione degli Iapb», è l’appello al governatore Zaia di Francesco Facci ed Ernesto Burattin, presidente e vice di Uneba Veneto, l’associazione che rappresenta decine di strutture per anziani, disabili e minori private No Profit.

Nel frattempo, Mantoan ha inviato una lettera di messa in mora al cda dell’Ipab di Vicenza, sollecitandolo a sanare le irregolarità evidenziate e ad assumere iniziative di prevenzione per evitare il ripetersi di questa vergogna. Il consiglio d’amministrazione avrà 15 giorni di tempo per agire, poi l’autorità regionale deciderà se commissariare o meno l’istituto. Questa opzione, scontata in situazioni analoghe, è stata temporaneamente sospesa perché il cda attuale - presieduto da Lucio Turra - è entrato in carica intorno al 20 luglio e appare, oggettivamente, estranea alla scelta controversa della coop padovana, avvenuta durante la gestione commissariale di Francesco Zantedeschi, uomo di fiducia dell’ex assessore al sociale in Regione, l’europarlamentare di Forza Italia Remo Sernagiotto.

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