Scende in laguna la prima stellaè la madrina Maria Grazia Cucinotta

La rassegna aperta mercoledì da "Baarìa", il kolossal di Giuseppe Tornatore con duecento attori e mille comparse. Preapertura martedì in campo San Polo, in centro storico, con Mario Monicelli e la sua "La Grande Guerra", film Leone d'Oro nel 1959
Giuseppe Tornatore sul set di Baaria che apre la Mostra
Giuseppe Tornatore sul set di Baaria che apre la Mostra
Sarà, nelle premesse, l’edizione delle meraviglie. Si apre con un kolossal italiano, il "Baarìa" di Giuseppe Tornatore che conta duecento attori e mille comparse e per il quale la stessa apertura della 66ª Mostra del Cinema si veste da kolossal, perché ci sarà una passerella come non se ne sono viste mai, e un festeggiamento sulla spiaggia dell’Excelsior come forse è difficile immaginare. Due addirittura le feste per il cast, una sotto la tensostruttura in spiaggia con il pubblico dell’inaugurazione, l’altra più ristretta in terrazza allo spazio Lancia Café: sarà ovviamente, in quanto più esclusiva, la più ambita. Persino Michael Moore, che alla Mostra porta un suo film, viene a celebrare il collega italiano.


E tante aspettative - che si stendono su tutta la Mostra con i suoi tanti film, le sue tante anteprime mondiali - si caricano in gran parte in questa vigilia sulla madrina, Maria Grazia Cucinotta, che dovrà in qualche modo rompere il ghiaccio e dire la prima parola per l’edizione numero 66. Un grande onore, come ha sottolineato; ma c’è da credere anche un compito molto impegnativo.


La Cucinotta, che sottolinea il glamour tutto siciliano di questa apertura, arriva al Lido oggi pomeriggio. Da diva sbarcherà alla darsena dell’Excelsior per offrire ai fotografi i primi scatti di questa edizione, poi da professionista qual è si dedicherà per 48 ore esclusivamente alla preparazione della serata inaugurale, non senza aver prima incontrato la stampa per raccontare le sue emozioni e concedersi quel po’ che serve anche al gossip.


Si chiuderà quindi al Palazzo del Cinema, proverà i testi e i tempi, prenderà confidenza con la Sala Grande nelle quale, tradite dell’emozione, tante prima di lei sono scivolate: si dice che la Cucinotta affronti questo impegno con molta serietà, ma anche con quel tanto di gioia che può essere decisivo a stemperare le tensioni e a mettere al riparo da qualche gaffe.


E’ vigilia al Lido: le prenotazioni on line dei biglietti, soprattutto per le proiezioni di mezzanotte, sembrano già dire bene, ci sono segnali di vero risveglio rispetto agli scorsi anni (e all’ultimo in particolare) per cui si conta tantissimo sul ritorno dei giovani, che sono il vero motore del festival.


Domani sera, in campo San Paolo, la preapertura con Mario Monicelli e il suo Leone d’Oro 1959 «La Grande Guerra», brindisi direttamente in campo, informale ma non troppo. Al Danieli, subito dopo, cockatil con la rivista Variety che produrrà il daily della Mostra al posto dello storico Ciak.


Una chicca infine per veri appassionati, che fa molto Tornatore e sconfinato amore per il cinema: il proiettore Pathè del 1912 e la macchina da presa Mitchell del 1958 utilizzate dal regista sul set di "Baarìa" saranno esposte nello spazio di Cinesicilia, sulla terrazza dell’Excelsior, insieme ad altri arredi di set originali utilizzati nel film. Si tratta di materiali che provengono dalla collezione della Cineteca Lucana, nata a più di venti anni fa ad Oppido Lucano.

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