Scene di Wrestling femminile, scoperto studio abusivo in un casolare

L’attività a San Giorgio delle Pertiche era formalmente regolare, ma il fabbricato era privo dei requisiti necessari.

Nicola Cesaro
Uno dei combattimenti filmati e messi in vendita all’interno del sito della Italian Female Wrestling (frame ricavato dal portale ufficiale)
Uno dei combattimenti filmati e messi in vendita all’interno del sito della Italian Female Wrestling (frame ricavato dal portale ufficiale)

Il video di Alessia che lotta contro Luna Pins dura 23 minuti e costa, scontato, poco più di 30 dollari. Quello di Olivia contro Valentino richiede 5 dollari in più, mentre per il torneo di pugni sulla pancia – 41 minuti «con 7 bellissime ragazze in bikini» – occorre spendere quasi 58 dollari.

È questo il business della Italian Female Wrestling (Ifw), realtà sportiva che fa capo a una società di produzione video con sede a San Giorgio delle Pertiche. Società che, nei mesi scorsi, ha ricevuto la visita della polizia locale della Federazione del Camposampierese. Da tempo – fanno sapere dal comando di polizia in una nota ufficiale – si notava in un casolare di Cavino un sospetto via vai di auto parcheggiate davanti a un rustico di proprietà di un residente. È quindi intervenuta una pattuglia, per verificare che attività fosse in corso. Gli agenti hanno scoperto così uno studio di riprese video, con tanto di sala di montaggio, uffici amministrativi e spogliatoi. In particolare, nello studio venivano girati principalmente dei video di wrestling femminile, che poi erano messi in vendita online su un apposito sito internet. L’attività da un punto di vista formale è risultata regolare – hanno sottolineato dalla polizia della Federazione – ma era di fatto esercitata in un fabbricato privo della necessaria agibilità.

La polizia locale ha così inoltrato un rapporto all’ufficio tecnico comunale per le opportune verifiche. Cade quasi dalle nuvole Davide Fontana, titolare del centro di produzione oggetto del blitz: «Il controllo è avvenuto a maggio e da allora non ho ricevuto alcuna comunicazione. Poi, a distanza di mesi, ho visto la notizia del controllo girare in tutti i siti». Continua: «Il mio centro di produzione è assolutamente in regola, pago le tasse, faccio lavorare regolarmente una quindicina di persone».

E sull’accusa di abusivismo: «Alcuni video sono girati effettivamente in questo rustico, che è casa mia, ma in base a cosa si definisce la struttura abusiva? Nel nostro sito sono caricati anche filmati girati all’aperto: anche quella è considerata location abusiva?».

Fontana si aspetta chiarimenti dall’autorità, e nel frattempo prosegue con la propria attività, che nella pagina Facebook di Ifw (oltre 70 mila follower) è così descritta: “Wrestling femminile, catfight, boxe, prove di forza e resistenza, gare di schiaffi e pugni sulla pancia... e wrestling misto, tutto reale e competitivo al 100%! Belle ragazze italiane della porta accanto addestrate a combattere”. «Il sito in cui vendiamo i video di combattimenti è uno dei pochi in Italia, va avanti dal 2013 e ha una clientela di nicchia», chiude, «ora siamo diventati famosi di colpo ma, sinceramente, avrei preferito ben altro modo per ritagliarmi notorietà».

(ha collaborato G. Andreoli)

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