Scoperta una centrale che riciclava e smistava il rame e i metalli rubati nelle aziende padovane
Sei persone nei guai dopo le indagini dela Squadra mobile. Cinque sono sospettati di essere gli autori dei furti, uno il ricettatore: è il titolare di un’azienda di San Giorgio in Bosco

La polizia di Stato di Padova ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini e l'informazione di garanzia emessi recentemente dalla Procura della Repubblica nei confronti di sei persone, identificate come autori di una serie di furti pluriaggravati di metalli (rame, ottone, acciaio, ferro) commessi ai danni di diverse aziende delle province di Padova e Vicenza, con un valore complessivo di oltre 110.000 euro. Inoltre i sospetti sono accusati di aver successivamente utilizzato, rivenduto e smaltito illegalmente la refurtiva.
Gli indagati sono accusati di furto, ricettazione e riciclaggio in relazione a almeno sette gravi episodi di furto commessi tra novembre 2021 e luglio 2022. Questi episodi non si sono verificati solo a Padova e nella provincia a Saonara, ma anche nelle località di Santorso, Schio e Mussolente, in provincia di Vicenza.
I cinque soggetti individuati agivano in concorso con altri soggetti ancora in fase di identificazione, spostandosi sempre a bordo di un furgone identico. Durante le ore notturne, si introducono all'interno delle proprietà e dei terreni delle diverse aziende, forzando e danneggiando cancelli e reti di recinzione, per poi asportare il materiale in lavorazione, come filo di ottone, bobine e cavi di rame, lamiere e ritagli di acciaio inossidabile, nonché rottami metallici ferrosi e non ferrosi. Complessivamente, è stato rubato almeno 260 quintali di materiale.
L'indagine è stata avviata a seguito di alcuni furti pluriaggravati di cavi e componenti in rame, ottone e ferro commessi ai danni di aziende della provincia di Padova, tra cui uno a Saonara nel novembre 2021 e un altro poco dopo ai danni di un'azienda in via Vigonovese, in cui sono stati asportati circa 10 quintali di rotoli di rame.
Gli approfondimenti condotti dalla Procura di Padova su questi recenti episodi criminali, delegati alla Polizia di Stato, hanno rapidamente portato gli agenti della Squadra Mobile a individuare gli indagati attuali, in particolare un uomo di 69 anni della provincia di Vicenza, titolare di un'impresa individuale con sede a San Giorgio in Bosco.
Durante l'indagine, che ha principalmente coinvolto osservazioni e pedinamenti, i poliziotti hanno concluso che il materiale rubato alle aziende veniva occultato nel capannone di San Giorgio in Bosco, di proprietà del 69enne, insieme alla documentazione che comprovava gli acquisti illeciti.
La complicità del 69enne chiudeva il cerchio della filiera illecita. Senza alcuna autorizzazione, egli svolgeva illegalmente attività di raccolta, trasporto e stoccaggio di ciò che era da considerarsi a tutti gli effetti rifiuti speciali, costituiti appunto da rottami metallici ferrosi e non ferrosi.
Le indagini hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di accertare come costui acquistasse il diverso materiale dai restanti indagati, responsabili dei furti pluriaggravati, e successivamente, al fine di evitare l'identificazione della sua provenienza criminosa, lo faceva sbobinare i cavi ed elettrodi di rame, lo pressava con i macchinari presenti nel suo magazzino e poi lo cedeva a fonderie.
Tale modus operandi ha trovato un importante riscontro in occasione di una perquisizione effettuata dalla Squadra Mobile il 6 luglio 2022. Durante l'indagine, infatti, la Procura della Repubblica di Padova ha delegato alla Polizia di Stato l'esecuzione di alcuni decreti di perquisizione. Gli agenti della Squadra Mobile, in collaborazione con il personale del Gruppo dei Carabinieri Forestali Forestale di Padova - NIPAAF, hanno sottoposto a sequestro preventivo i due siti destinati all'attività illecita di gestione dei rifiuti, situati a San Giorgio in Bosco e Bassano del Grappa, e hanno denunciato non solo il 69enne di Novi, ma anche un 28enne di Bassano.
All'esito di tale attività di perquisizione, è stato rinvenuto e sequestrato presso il capannone di San Giorgio in Bosco del materiale in rame, ferro e ottone, gran parte del quale era già stato "lavorato" e stivato, per un totale di circa 40 metri cubi. Tra le pile di materiale conservate nel magazzino, sono stati rinvenuti quasi 13 quintali di componenti varie di stampi in rame, riconducibili al furto aggravato commesso il 4 luglio precedente ai danni di un'azienda di Mussolente, per un danno di circa 50.000 euro. Tale materiale è stato restituito integralmente al legittimo proprietario.
In quell'occasione, gli agenti di polizia hanno proceduto al sequestro preventivo dell'intero magazzino e del suo contenuto, nonché del camion utilizzato dall'indagato per il trasporto del materiale. Inoltre, già in quella circostanza, l'uomo è stato deferito per riciclaggio e gestione di rifiuti non autorizzata. È stata inoltre sequestrata una somma di circa 68.000 euro, nascosta in una legnaia. Successivamente, è stata effettuata un'analoga attività di ricerca in un altro sito individuato a San Michele di Bassano del Grappa, dove sono stati rinvenuti diversi cumuli informi di rifiuti di vario genere
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