Scossa di terremoto di magnitudo 4,2 in Veneto

Sisma alle 15:45, epicentro a Ceneselli, in provincia di Rovigo. Non si hanno notizie di persone ferite o danni

L'epicentro in provincia di Rovigo
L'epicentro in provincia di Rovigo

Una scossa di terremoto è stata avvertita alle 15:45 in Veneto. Il sisma, di magnitudo 4.2, ha avuto epicentro nei pressi di Ceneselli (Rovigo), a una profondità di 8 chilometri. Il terremoto è stato registrato dal Centro di Ricerche Sismologiche Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-Ogs di Trieste, ma è stato avvertito anche a Bologna e Modena. Sono in corso le verifiche ma al momento non sono segnalati danni in Veneto o in Emilia Romagna.

La sala operativa dei vigili del fuoco di Rovigo segnala di non aver ricevuto alcuna richiesta di soccorso, in seguito alla scossa di terremoto segnalata nel primo pomeriggio di oggi. Al momento risulta qualche telefonata di persone che hanno comunicato di aver sentito la scossa. La sala operativa è presieduta dal comandante dei vigili del fuoco di Rovigo Claudio Fortucci, che al momento esclude criticità.

«La Protezione civile del Veneto sta contattando i Comuni per una prima ricognizione di eventuali danni». Lo ha scritto in un post sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, alla luce della scossa di terremoto avvertita in molte località della regione.

Gli altri comuni più vicini all'epicentro sono Calto (Ro) a 3 chilometri, Felonica (Mn) a 4 chilometri e Salara, a 5 chilometri. 

Il fenomeno è stato percepito in 210 Comuni delle province di Rovigo, Padova, Verona e Vicenza ed in particolare nei 30 territori comunali più vicini all’epicentro. 

Successivamente, alle 16:02, un’altra scossa di magnitudo 2.0 si è avvertita a Salara, sempre in provincia di Rovigo.  Lo rende noto l’Invg.

La circolazione ferroviaria è stata sospesa in via precauzionale e per controlli sulla linea Isola della Scala - Rovigo. Lo comunica Rfi, precisando che i controlli interessano in particolare il tratto tra Castagnaro (Verona) e Badia Polesine (Rovigo). Nessun treno è fermo sulla linea. Rete Ferroviaria Italiana, spiega una nota della società, sta verificando le condizioni di sicurezza per attivare eventuali servizi sostitutivi su strada. Il provvedimento di sospensione della circolazione si è reso necessario per consentire ai tecnici di i controlli previsti dalle normative di sicurezza sullo stato della linea dopo l'evento sismico.

Il sisma di magnitudo 4,2 in Veneto è avvenuto in una zona vicina a quella, compresa tra le province di Rovigo, Ferrara e Mantova, che il 17 luglio 2011 era stata colpita da quattro terremoti, il maggiore dei quali di magnitudo 4.7. All'origine dell'evento c'è «un meccanismo di tipo compressivo», ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni.

A generare il terremoto di oggi è stata in particolare la pressione del margine settentrionale degli Appennini sepolto sotto la Pianura Padana. «È una zona nota dal punto di vista sismico, in quanto si trova lungo il fronte compressivo della catena appenninica», ha osservato Doglioni. La magnitudo di 4,2 è la magnitudo locale, vale a dire la prima misura generata in automatico e non considerata perfettamente attendibile. Per questo motivo i sismologi si servono anche del calcolo della cosiddetta magnitudo momento, chiamata così perché si basa sulla stima del momento sismico, ossia su una durata più ampia del sismogramma, almeno fino a 30 minuti. «È possibile che quando i calcoli saranno completati la magnitudo di questo terremoto sia inferiore a 4,2», ha detto Doglioni.

Con la magnitudo viene rivista anche la profondità, che al momento è calcolata in 8 chilometri. «Un terremoto come questo - ha aggiunto - è uno dei tanti eventi naturali del sistema tettonico italiano: si calcola che in Italia avvengono in media ogni anno 15 terremoti di magnitudo compresa fra 4,0 e 4,9».

Secondo il presidente dell'Ingv «è impossibile sapere se questo terremoto sia un precursore di eventi più forti».

Il precedente tragico del 2012 in Emilia

I dati rilevati da INGV indicano che l’epicentro del terremoto è situato pochi km nord dell’area della Pianura Padana interessata nel maggio-giugno del 2012 da una importante sequenza sismica che ha colpito principalmente le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e la stessa provincia di Rovigo, causando 26 vittime, centinaia di feriti e danni gravissimi al patrimonio artistico, all’edilizia rurale e industriale, oltre che a quella di uso civile.

La zona interessata dal terremoto di questo pomeriggio è caratterizzata da pericolosità sismica media, come testimoniato dalla Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (MPS04) e dai forti terremoti avvenuti in passato. L’epicentro odierno risulta ricadere in un’area con pochi terremoti conosciuti nel passato, se si esclude la già citata sequenza in Pianura Padana del maggio-giugno 2012 e un evento di magnitudo Mw 4.5 del 17 luglio 2011, localizzato molto vicino al terremoto di oggi pomeriggio.

La sindaca di Ceneselli

«Ero in ufficio è ho sentito bene la scossa. Sono subito scesa in strada con un mia collega» racconta Angela Gazzi, sindaca di Ceneselli, il paese rodigino più vicina all'epicentro del terremoto di 4.2 di oggi pomeriggio. «Ho avuto conferma - prosegue - che l'epicentro è stato propio qui a Ceneselli, a poca distanza da casa mia e dal mio ufficio».

Gazzi esercita la professione di avvocato. Nessun danno comunque a Ceneselli, comune di 1.500 abitanti, 45 chilometri ad ovest di Rovigo, capoluogo di provincia, e a 5 chilometri dalla sponda sinistra del fiume Po, tra gli abitati di Castelmassa e Trecenta. «Nessun concittadino mi ha segnalato per ora danni alle abitazioni»,, ha concluso la sindaca.

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