Sesso a 14 anni per essere accettatiIl rapporto choc del Consultorio

Il 14% degli adolescenti dice di essere forzato ad avere rapporti sessuali. E dopo aver fatto sesso si sente usato e poco convinto. Mentre il 90% delle ragazze a 14 anni è già sessualmente attiva perché essere vergine viene considerata una 'vergogna'. Ecco quanto emerge dallo studio del consultorio per gli adolescenti, eseguito tra 230 ragazzini
PADOVA.
Il 14% degli adolescenti dice di essere forzato ad avere rapporti sessuali. E dopo aver fatto sesso si sente usato e poco convinto. Il 16% rivela addirittura di essere stato «ferito fisicamente» dal suo partner. E il 28% qualche volta ha avuto paura del fidanzato/a. Mentre il 90% delle ragazze a 14 anni è già sessualmente attivo. Il sesso non risponde tanto ad un bisogno fisico, quanto alla ricerca di un riconoscimento e di una conferma sociale. E quindi essere vergine a 14 anni viene considerata una «vergogna». Poi alla domanda «ti è piaciuto?» la risposta è sconcertante: «non lo so».


Insomma il sesso sembra diventato un «dovere» e poco male se poi non si conosce il proprio corpo. Questo è quello che un campione di 230 giovani e giovanissimi tra i 14 e i 21 anni ha dichiarato spontaneamente compilando un questionario anonimo. Così è stato aperto uno spiraglio sugli adolescenti dal primo (ed unico) consultorio della provincia per adolescenti dai 14 ai 21 anni. Nato nel 2004, dal 2005 si trova in via Gradenigo e ci lavorano due ginecologhe affiancate da un'infermiera e da un'ostetrica (volontaria), 8 psicologi e 5 specializzandi in psicoterapia. Ad oggi le cartelle aperte sono 1.625 ed ogni anno se ne aggiungono 300. L'anno scorso sono state elargite 1.952 prestazioni, soprattutto ginecologiche. A dimostrazione che i ragazzi hanno bisogno di un posto a loro dedicato.


Dall'inizio dell'anno le richieste della pillola del giorno dopo sono state 30. «Per lo più ammettono di non aver usato il preservativo» rivela Elisabetta Facella, psicologa. Tanto c'è il rimedio... Ma poi le idee non sono sempre così chiare, visto che alcune ragazze la pillola la chiedono dopo 4 giorni dal rapporto a rischio. Droga ed alcool sono scontati e nemmeno considerati un problema. «Sono informatissimi ma minimizzano la questione e negano i rischi» spiega Matteo Paduanello, psicologo.


Per lo più lo sballo serve ad «anestetizzare le emozioni» perché per la generazione degli anni Zero il vero incubo si chiama proprio «emozione». «La fragilità è palpabile. Il loro equipaggiamento è carente per gestire le emozioni» evidenzia la dottoressa Emanuela Trainito. «I ragazzi oggi hanno mezzi che non sanno governare. E' come se utilizzassero solo Ferrari: non gli mancano i soldi in tasca, la possibilità di muoversi con il motorino, fanno sesso precocemente. Tutto questo, di per sé, non è negativo. Ma lo diventa quando manca di senso personale». La media non è per nulla consolante: ragazzi imprigionati in una sofferenza inafferrabile che fanno sesso per noia ed hanno perso per strada lo spirito della ribellione di fronte a genitori poco autorevoli e molto permissivi, magari alle prese con le loro fragilità e con le difficoltà della vita quotidiana. Di questo si parlerà oggi a palazzo Moroni nel convegno «Innamoramento ed altri affanni dei giovani»: consultorio protagonista dopo un'esperienza di 7 anni.

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