Si toglie la vita con un colpo di pistola, vigile suicida a Jesolo

Aveva 43 anni, si è sparato in casa. E’ il secondo caso in poco più di un anno, dopo quello dell’agente che si buttò nel Sile a maggio 2021. Gli Amici della polizia: «Lavoro a forte stress, serve un supporto psicologico». I numeri da chiamare
Giovanni Cagnassi
Forze dell'ordine in piazza Mazzini a Jesolo (foto archivio)
Forze dell'ordine in piazza Mazzini a Jesolo (foto archivio)

JESOLO. Si è tolto la vita nella sua abitazione con un colpo di pistola un 43enne agente della Polizia locale di Jesolo. Era atteso in servizio al comando la sera di lunedì, ma non si è presentato. È il secondo caso, dopo l’agente che si gettò nel Sile a maggio 2021. Un altro episodio che scuote il comando jesolano, in tutto una cinquantina di agenti e funzionari, e tutta l’amministrazione comunale, costernata per l’accaduto. Nessun commento dal sindaco e del comandante del corpo, che chiedono rispetto per il dolore della famiglia.

L’agente non aveva manifestato particolari problemi e svolgeva le sue mansioni, avendo regolarmente in dotazione l’arma.

In tutta Italia i suicidi tra gli uomini in divisa sono in aumento. Nei primi tre mesi dell’anno, 18 persone nelle forze di polizia o armate si sono tolte la vita. Già otto anni fa, l’Osservatorio epidemiologico della Difesa aveva evidenziato il suicidio come terza causa di morte tra i militari, dietro a incidenti e malattie.

Sono stati 355 i casi tra il 2014 e il 2021. Numeri che interrogano la comunità. Antonio Nicolosi, segretario di Unarma, parla di morti silenziose cui dar voce. Interviene anche il presidente dell’associazione Amici della polizia di Stato, Flaviano Iuliano: «Con il caso di Jesolo siamo a 46 suicidi nelle forze dell’ordine dall’inizio del 2022. Quanto accade è inaccettabile, in media non passano 5 giorni che un appartenente a questa categoria di lavoratori si tolga la vita. L’amministrazione della pubblica sicurezza, per contrastare questo triste fenomeno ha istituito il “Tavolo per la prevenzione e gestione delle cause di disagio per il personale della Polizia di Stato”. E di questo dobbiamo ringraziare il Capo della Polizia, prefetto Lamberto Giannini, da sempre sensibile su questi temi. L’Associazione nazionale Sostenitori amici della polizia si adopera come osservatorio e non possiamo che rilevare come anche in città di più piccole dimensioni si verifichino questi episodi. Ci chiediamo cosa stia facendo l’amministrazione comunale di Jesolo di fronte a questi casi e cosa intenda fare nell’immediato futuro, fiduciosi nell’adozione delle opportune decisioni che saranno assunte dai vertici di enti e amministrazioni che operano nel mondo della sicurezza».

Il professor Franco Tramarin, psicologo e psicoterapeuta nell’Opitergino Mottense, ha una lunga esperienza nel settore: «Ci sono disagi molto forti nelle forze dell’ordine e i suicidi sono in aumento, principalmente nella polizia penitenziaria, poi carabinieri e finanza. Il problema psicologico è di stringente attualità e ritengo sia necessario, in questi casi, l’intervento di un professionista esterno, che può ascoltare questi disagi. Militari e agenti devono subire tanta pressione, mandare sempre giù e questo non va bene».

In caso di necessità e richieste di aiuto i recapiti principali sono i seguenti: Telefono Amico, 199. 284. 284, Telefono Azzurro 1. 96. 96, Servizio regionale per la salute degli imprenditori (Progetto InOltre) 800. 334. 343, De Leo Fund: 800. 168. 678. 

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