I sindacati veneti divisi sulla manovra di Bilancio 2025

Cisl favorevole per il sostegno a lavoro e sanità, mentre Cgil critica i tagli e l’assenza di misure per lavoratori e pensionati. Ance Veneto chiede incentivi per ristrutturazioni e giovani under 36

Nicola Brillo
Una manifestazione dei sindacati
Una manifestazione dei sindacati

Sindacati veneti divisi sulla manovra di bilancio 2025, mentre l’Ance Veneto chiede la rimodulazione dei bonus nelle ristrutturazioni contro lo spreco del territorio. «Complessivamente valutiamo positivamente la manovra economica del governo, soprattutto legandola al contesto che stiamo vivendo», dichiara Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Veneto, «Ovvero si partiva da un piano strutturale di bilancio che necessita l’attuazione del rientro nei parametri voluti dall’Unione europea nel Patto di stabilità.

I sindacati del Veneto 

Durante l’anno ci saranno inoltre 38 miliardi di cedola che verrà pagata dallo Stato ai creditori per il Superbonus. Quindi si parte con un gap di 50 miliardi.

La manovra finanziaria destina comunque risorse al lavoro, all’indicizzazione delle pensioni e ricostituisce i fondi della sanità che negli anni dal 2010 al 2020 erano stati tagliati. Inoltre il cuneo fiscale e l’accorpamento delle due aliquote viene stabilizzato per i prossimi anni e ci sono le risorse per il rinnovo dei contratti collettivi del pubblico impiego della sanità. Per il contesto attuale è una manovra finanziaria dignitosa».

Negli emendamenti ci sono inoltre 70 milioni destinati alla legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, iniziativa che la Cisl ha voluto, e il ripristino del fondo per l’automotive che era stato in origine tagliato.

«Come in tutte le leggi di bilancio si può osare di più», conclude il segretario della Cisl Veneto, «Noi avevamo chiesto un intervento maggiore sulla detassazione per il ceto medio, per i redditi fino a 50 mila euro, perché oggi il ceto medio non sta più a 40 mila euro. Il governo ci ha risposto che le risorse al momento non ci sono, ma che si impegna a riaprire la discussione nei prossimi mesi». Negativo invece il commento alla manovra da parte della Cgil del Veneto.

«Contro la manovra abbiamo scioperato e permane ancora oggi un giudizio negativo, perché non contiene provvedimenti in grado di migliorare concretamente le condizioni di lavoratori e pensionati», spiega Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto, «Siamo in una situazione piuttosto pesante, sono stati applicati tagli ai ministeri strategici e agli enti locali. I Comuni saranno così costretti ad un taglio dei servizi».

La Cgil del Veneto critica poi la mancanza di investimenti necessari per il rilancio dell’industria. «L’economia del Veneto, fatta di moltissime aziende medie e piccole fortemente vocate all’estero e ora in difficoltà, ne risentirà », aggiunge la segretaria, «Lavoratori e pensionati hanno pagato caro il rialzo del 17% dell’inflazione negli ultimi tre anni. Occorre fare di più per aumentare il loro potere d’acquisto: se non aumenta la domanda interna, ci sarà anche un problema per il nostro settore produttivo».

Ance Veneto 

La Legge di Bilancio 2025 ha riguardato anche il comparto dell’edilizia. «Il ridimensionamento dei bonus», spiega Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto, «farà sì che costruire il nuovo risulterà più conveniente dall’intervenire sull’esistente. Ma costruire comporta anche nuove lottizzazioni e consumo di suolo che possono essere superati solo da una coordinata pianificazione tra le amministrazioni pubbliche e i costruttori».

Ance Veneto ritiene che dovranno esservi stimoli efficaci per rendere più conveniente gli interventi di ristrutturazione, efficientamento e rigenerazione altrimenti il vecchio è destinato a essere abbandonato. Fra soli 10 anni la maggior parte degli edifici, in Veneto, avrà più di 50 anni e una buona percentuale anche più di un secolo. Gerotto ribadisce la richiesta di Ance di «prorogare la misura che consente di sostenere l’acquisto della prima casa da parte dei giovani under 36, e con reddito Isee non superiore a 40 mila euro, che purtroppo non è stata inclusa nella legge di Bilancio, ma che potrebbe essere recepita nel Milleproroghe» . «Inoltre valutiamo positivamente il rinvio dell’obbligo di sottoscrizione delle polizze catastrofali», conclude Gerotto.

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