Soccorso alpino a casa, partono i pompieri

Il Cnsas rientra da Amatrice: «Quanti grazie da chi ha perso tutto». Da oggi operativi 12 vigili del fuoco
Di Rubina Bon

BELLUNO. Staffetta tra i bellunesi impegnati nelle terre distrutte dal sisma: ieri sono rientrate le squadre del Soccorso alpino e le unità cinofile dello stesso Soccorso e del Corpo Forestale dello Stato, oggi all’alba la partenza del primo gruppo dei vigili del fuoco dal comando provinciale di Belluno e domani con ogni probabilità si rimetterà in mancia la colonna mobile della Protezione civile degli Alpini. Ancora operative ad Amatrice, invece, le tre unità cinofile della Finanza.

Soccorso alpino. Una giornata di viaggio in direzione Amatrice, un giorno di lavoro dall’alba a notte, una giornata per tornare a casa. E una parola che continua a risuonare nelle orecchie e nelle menti dei volontari del Soccorso alpino, tra cui una quindicina di bellunesi: «grazie». «Venerdì siamo stati mandati a fare una ricognizione in 36 siti, dal nucleo di dieci case al paesello deserto dove sono rimaste solo due persone a fare la guardia perché non arrivino gli sciacalli. Il nostro compito? Portare serenità e far capire a queste persone intenzionate a non voler lasciare la loro casa che non sono sole», spiega Roberto Piller Roner, vice capo stazione di Sappada e coordinatore del gruppo di volontari, «Nonostante tutto, è gente molto dignitosa, che non ha parole che per ringraziare. Un semplice grazie capace di appagarti per tutto quello che hai fatto, pronunciato da chi ha perso tutto, eppure ti è riconoscente magari solo perché l’hai aiutato a recuperare qualcosa di caro dentro casa. Il problema più grande è che la terra continua a tremare. Venerdì mattina alle sei e mezza c’è stata la scossa con magnitudo 4.8, stamattina (ieri, ndr) ancora. Lo sciame sismico non aiuta la gente a togliersi la paura dalla testa».

Tanti gli incontri che i volontari del Soccorso alpino hanno avuto con i terremotati: «Ogni situazione colpisce: dall’anziano aiutato a montare la tenda fuori casa alle persone che nessuno sapeva fossero ancora in qualche località isolata», continua Piller Roner, «Torniamo a casa con un carico emotivo impressionante. Quando si opera in queste situazione, si pensa sempre cosa sarebbe stato se fosse successo da noi». Ieri il ritorno delle squadre del Soccorso alpino, compresa l’unità cinofila partita mercoledì: partenza alle 6 e lunghissime deviazioni fino a Teramo per bypassare le zone terremotate e pressoché isolate.

Forestale. Rientrate anche le due unità del Saf di Auronzo che hanno operato da mercoledì sulle macerie nella periferia di Amatrice ed Accumoli alla ricerca di persone sepolte. Nelle prossime settimane il personale della Forestale bellunese sarà coinvolto nelle zone del sisma in attività di polizia: il controllo dei campi degli sfollati e l’anti sciacallaggio.

Finanza. Restano operative ad Amatrice le tre unità cinofile della Stazione Sagf di Auronzo e Cortina. Dopo che nella mattinata di venerdì il pastore tedesco Vacos aveva fiutato le macerie facendo scoprire due anziani morti a letto abbracciati, nel pomeriggio il border collie Grinta della stazione di Auronzo ha contributo con il suo naso alle ricerche incrociate che hanno portato al ritrovamento di altre due uomini deceduti. Vacor, pastore tedesco di Cortina, ha individuato una donna al termine di un intervento piuttosto complesso a causa dell’instabilità delle macerie. Nel tardo pomeriggio di ieri, cinofili impegnati in altre ricerche su indicazione dei vigili del fuoco all’interno della zona rossa nel centro storico di Amatrice, sui resti di una casa dove viveva una persona che risulta ancora dispersa.

Vigili del fuoco. Già da mercoledì pomeriggio un caposquadra e un tecnico con l’autoscala provenienti da Belluno sono operativi nelle zone del sisma. Oggi a mezzogiorno è previsto l’avvicendamento del personale della colonna mobile dei vigili del fuoco del Veneto che hanno operato nella prima fase dell’emergenza. Quarantanove i pompieri impegnati nel secondo invio, tra cui i bellunesi: nove della sezione operativa, due operatori dell’autoscala, un operatore volontario del nucleo cinofili. Resta allertato il nucleo Gos (Gruppo operativo speciale) del movimento terra di Belluno.

Protezione civile dell’Ana. La partenza della colonna mobile da Motta (a cui fanno riferimento le Penne nere bellunesi) dovrebbe avvenire, salvo contrordini, nella giornata di domani.

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