Su Crime+Investigation c’è “Michele Profeta, il killer di Padova”

Lunedì 30 gennaio alle 22:55, sul canale 119 di Sky, la seconda parte del documentario che ricostruisce i delitti e i giorni di terrore vissuti in città fra il gennaio e il febbraio del 2001

Michele Profeta in una delle prime udienze in tribunale
Michele Profeta in una delle prime udienze in tribunale

Lunedì 30 gennaio, alle 22.55 su Crime+Investigation, in esclusiva sul canale 119 di Sky, la seconda e ultima parte del documentario “Michele Profeta: il killer di Padova”, che ricostruisce i terribili giorni vissuti dalla città del Santo tra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2001. Una storia narrata da chi ha indagato o ha raccontato la drammatica vicenda come magistrati, poliziotti, giornalisti, con interviste girante anche all’interno della redazione de il Mattino di Padova che aveva puntualmente raccontato quei fatti.

Cristina Genesin, cronista di giudiziaria del mattino di Padova, intervistata su Crime+Investigation
Cristina Genesin, cronista di giudiziaria del mattino di Padova, intervistata su Crime+Investigation

La vicenda

È la sera del 29 gennaio di 22 anni fa quando il tassista Pierpaolo Lissandron, 38 anni, è ucciso con un colpo di pistola al volante del suo taxi “Pisa 14” in via Malaman 30, a due passi da Prato della Valle. L’11 febbraio, all’interno di un appartamento in via San Francesco, viene ritrovato il cadavere dell’agente immobiliare Walter Boscolo, 36 anni, assassinato (il giorno precedente) con tre colpi di pistola alla nuca perché il suo assassino lo aveva fatto inginocchiare prima di ucciderlo. Due delitti che sono immediatamente messi in collegamento dagli investigatori: l’11 gennaio 2001 era arrivata una lettera al questore di Milano che prometteva un “bagno di sangue” e un delitto ogni 12 giorni se non fosse stata accettata la richiesta di sborsare 12 miliardi di vecchie lire. Una seconda missiva spedita da Padova l’1 febbraio ribadisce la richiesta di denaro. E una terza lettera viene lasciata nel miniappartamento dove sarà ritrovato il corpo di Boscolo accanto a due carte da gioco.

Michele Profeta
Michele Profeta

Le indagini

Le indagini coordinate dai pm Paolo Luca e Paolo Fietta della procura di Padova virano subito verso la giusta direzione. E ciò grazie alla tecnologia che in ambito investigativo forse per la prima volta in Italia, rivela tutta la sua forza. Grazie a una tessera telefonica impiegata dall’assassino per chiamare sia la famiglia in Sicilia che un’agenzia immobiliare a Padova, probabilmente alla ricerca della prossima vittima invitata a un finto appountamento come Boscolo, si arriva a identificare quel signore elegante e dall’aspetto impeccabile che all’apparenza poteva sembrare chiunque tranne un killer.

Una delle lettere inviate dal killer alla Questura
Una delle lettere inviate dal killer alla Questura

Il documentario

È Michele Profeta, conosciuto anche come “il professore”, un siciliano trapiantato al Nord, a caccia perenne di soldi, senza un lavoro fisso, qualche vecchio problema con la giustizia alle spalle e una smodata passione per il gioco d’azzardo. Il documentario sviluppa il racconto seguendo il susseguirsi degli eventi fino all’arresto di Profeta bloccato in via Carducci la sera del 16 febbraio 2001. La città tira un sospiro di sollievo: è la fine di un incubo che, per oltre due settimane, aveva tenuto tutti con il fiato sospeso tanto da rendere deserte le strade quando cominciava a calare la sera o a costringere le persone a uscire in compagnia. Nel 2002 la Corte di Assise di Padova condannò Profeta all’ergastolo per gli omicidi di Pierpaolo Lissandron e Walter Boscolo. Una condanna confermata negli altri gradi di giudizio. Dopo un tentativo di evasione dal carcere di Padova, Profeta fu trasferito nel penitenziario di Voghera, in provincia di Pavia. Morì il 16 luglio 2004 a Milano, stroncato da un infarto nella sala degli avvocati del carcere di San Vittore, mentre sosteneva il suo primo esame universitario in Storia della filosofia.

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