Svolta nell'inchiesta Camaleonte, nuovi indagati: tutti i nomi

'Ndrangheta in Veneto: sono stati notificati 54 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Quindici nuovi indagati 
PADOVA. I tentacoli della mafia in Veneto. Continua l'attività degli inquirenti volta a smantellare le associazioni di stampo mafioso che hanno messo radici a Nordest. Oggi un nuovo fondamentale atto dell'operazione Camaleonte: sono stati notificati 54 avvisi di conclusione delle indagini preliminari
 
OPERAZIONE CAMALEONTE. Tale indagine, nel marzo scorso, aveva condotto all’applicazione di provvedimenti cautelari patrimoniali per oltre 18 milioni e personali nei confronti di 39 soggetti, dei quali 27 tratti in arresto (13 in carcere e 14 ai domiciliari), appartenenti a un’organizzazione criminale di matrice ‘ndraghetista operante in Veneto, facente capo alla nota cosca cutrese “Grande Aracri”, responsabile di gravi reati, tra cui l’associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, violenza, riciclaggio, nonché emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 30 milioni di euro.
 
 
TUTTI I NOMI
 
Qui riportiamo i nomi di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nell'inchiesta, cui è stato notificato l'avviso della conclusione delle indagini preliminari
 
 
AGOSTINO Francesco detto “Franco”, residente a Platì (RC) 
 
AHMETAJ Idriz, residente a Carmignano di Brenta (PD),
 
BAACHAOUI Karima, residente a Reggio Emilia
 
BIASION Adriano, detenuto presso la Casa Circondariale di Padova
 
BIASION Andrea, residente a Campagna Lupia
 
BLASCO Gaetano, residente a Reggio Emilia
 
BOLOGNINO Francesco, residente a Tezze sul Brenta (VI) attualmente detenuto presso la Casa
Circondariale “U. Caridi” di Catanzaro,
 
BOLOGNINO Michele, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale de L’Aquila,
 
BOLOGNINO Noemi Andrea, residente a Tezze sul Brenta
 
BOLOGNINO Sergio, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Nuoro
 
BRUGNANO Antonio, residente a Cadelbosco di Sopra
 
CARRARO Eros, residente a Spinea (VE)
 
CARRARO Ferdinando, residente a Fener di Alano di Piave
 
CARRETTI Marco, residente a Correggio (RE) 
 
CARVELLI Antonio detto “Tonino”, residente a Crotone 
 
CLAUSI Donato Agostino, attualmente detenuto presso la Casa di Reclusione di
Saluzzo
 
COLACINO Carmine, residente in Bibbiano (RE),
 
CRISPINO Angelino, residente a Rosà
 
DE ANTONI Tobia, residente a Piove di Sacco
 
DE LUCA Giuseppe residente a Reggio Emilia
 
DE ZANETTI Luca, residente a Vigonza (PD) 
 
 DEPASQUALE Francesco, residente a Tezze sul Brenta (VI)
;
DEVONA Rocco, residente  a Crotone 
 
[[ FLORO VITO Gianni detto “Giuseppe”, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Bologna
 
GNESOTTO Antonio, residente a Villorba
 
GIGLIO Giulio, residente a Montecchio Emilia (RE)
 
GIGLIO Giuseppe detto “Pino”, residente a Crotone
 
INNOCENTI residente a Cutro
 
INNOCENTI Salvatore, residente a Reggio Emilia
 
LEVORATO Emanuel,residente a Vigonza (PD) 
 
LONETTI Sergio, residente a Guastalla 
 
LOVO Leonardo, residente in San Giorgio delle Pertiche 
 
MANGONE Antonio Genesio, residente a Legnaro
 
MARCHIO Vincenzo, residente a Reggio Emilia
 
MARZANO Stefano, residente a Parma
 
MAZZEI Antonio residente a Reggio Emilia
 
MEGNA Mario, residente a Crotone 
 
MUZZATI Renata, residente a Piove di Sacco 
 
MUTO Antonio,  attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Prato
 
NALESSO Massimo,  residente a Pianiga (VE)
 
NARDELLA Domenico, residente a Mendicino 
 
NARDELLA Leonardo,  residente a Mendicino 
 
ORLANDO Patrizia, residente a Tezze sul Brenta (VI), 
 
PAOLINI Salvatore,  residente in Reggio Emilia
 
RICHICHI Giuseppe, detto “Andrea" residente a Montecchio Emilia (RE)
 
RIZZO Roberto,residente a Cervarese Santa Croce (PD)
 
SCHIAVON Federico, residente a Padova 
 
SCIDA Francesco,  attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Terni 
 
SCIDA Pasquale, residente a Crotone 
 
SHALA Ilir, residente a Trevignano (TV) 
 
SHALA Sadik, residente a MONTEBELLUNA
 
VULCANO Mario, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Genova
“Marassi”
 
ZANGARI Valter, residente in Montecchio Emilia
 
ZANIOLO Loris, residente a Curtarolo (PD) 
 
Gli sviluppo dell'inchiesta. Le successive indagini coordinate da questa Procura distrettuale ed eseguite dal predetto Reparto dell’Arma e dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Mirano con il supporto di personale del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Venezia, hanno consentito di raccogliere ulteriori importanti conferme del quadro investigativo tracciato dagli investigatori, che ha tra l’altro condotto alla contestazione nei confronti di taluni degli indagati di un’ulteriore ipotesi di associazione finalizzata alla commissione di reati fiscali e riciclaggio, aggravata dalla finalità di favorire il sodalizio di stampo ‘ndranghetista.
 
Tra i nuovi elementi investigativi raccolti, va segnalato l’accertamento, reso possibile dalla fondamentale collaborazione fornita da alcune vittime di minacce e violenze, di altri casi di estorsione commessi ai danni di imprenditori delle province di Padova e Venezia, puntualmente documentate e relazionate all’Autorità Giudiziaria. 
 
In particolare, è emersa la figura del calabrese, 54 enne, MANGONE Antonio Genesio, già agli arresti domiciliari, per il quale era stata disposta, il 16 ottobre u.s., nell’ambito dell’operazione “Avvoltoio”, la custodia cautelare in carcere. Nei confronti di quest’ultimo, autore di 13 ulteriori episodi di estorsione nei confronti di altrettanti imprenditori veneti, è stata contestata anche l’associazione di tipo mafioso, poiché ritenuto direttamente connesso ai fratelli Michele e Sergio BOLOGNINO, entrambi già indagati per lo stesso reato. Tra gli inquisiti per il grave reato associativo figura anche un imprenditore edile della provincia di Padova, coinvolto direttamente con i fratelli Bolognino in alcuni episodi estorsivi finalizzati a penetrare il tessuto socio-economico locale, in particolare per assumere il controllo di aziende in difficoltà.
 
L'imprenditore restituisce i soldi al fisco. Sul piano fiscale, va rimarcato che, nei mesi scorsi, uno degli imprenditori veneti coinvolto nell’indagine per aver agevolato il riciclaggio di denaro di illecita provenienza attraverso false fatturazioni ha sanato il proprio debito tributario, così come emerso nel corso delle indagini e cristallizzato nei verbali di costatazione della Guardia di Finanza di Mirano, versando nelle casse dell’Erario circa 5,5 milioni di euro. Tale cifra va ad aggiungersi all’ulteriore somma di oltre 1,6 milioni di euro, già sottoposta a sequestro a titolo di prezzo/profitto del reato di riciclaggio, nei confronti del medesimo soggetto.

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