Tangenti al Fisco, la verità di Esposito
Il direttore veneziano delle Entrate interrogato per un’ora e mezza. Milone (Cattolica) ai domiciliari

VENEZIA. Ha parlato un’ora e mezza davanti al pubblico ministero Stefano Ancilotto per chiarire le accuse che la Procura lagunare gli muove nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione che ha portato a 16 arresti: Massimo Esposito, 65 anni del Lido di Venezia, è dall’alba del 16 giugno in una cella del carcere di Rovigo con l’accusa di aver ricevuto soldi in cambio di aggiustamenti al ribasso sulle verifiche fiscali a carico di imprenditori. Un “potere” che, secondo la Procura, Esposito esercitava in virtù del ruolo di direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Venezia. Assistito dal suo difensore, l’avvocato Fabio Pinelli di Padova, ieri Esposito ha risposto alle domande del pm, chiarendo punto su punto. Al dirigente viene contestato l’aver ricevuto (in concorso con il collega Elio Borrelli) 140mila euro dall’imprenditore jesolano Aldo Bison e dai figli Lara e Fabio, con la promessa che ne sarebbero arrivati altri 160mila, per sbloccare i rimborsi Iva per l’azienda di famiglia e ritardare altri avvisi di accertamento fiscale. Dal commercialista chioggiotto Augusto Sartore, invece, Esposito avrebbe ricevuto la promessa di denaro (non inferiore a 50mila euro) per la definizione degli accertamenti delle Entrate nei confronti della ditta Somit. Ora la difesa di Esposito valuterà se presentare istanza di scarcerazione al gip. L’interrogatorio del dirigente delle Entrate segue quelli dei giorni scorsi sostenuti da Elio Borrelli, degli imprenditori Pietro Schneider e Paolo Maria Baggio e dell’ex funzionario di Cattolica Assicurazioni Giuseppe Milone.
Milone ai domiciliari.
Proprio Milone è agli arresti domiciliari dal weekend: dopo due settimane di reclusione, l’ex responsabile della Direzione amministrazione e bilancio e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della società veronese (ora sospeso dall’incarico) è stato scarcerato su istanza del suo difensore, l’avvocato Loris Tosi. La richiesta è stata accolta dal gip Alberto Scaramuzza con il parere favorevole del pm Ancilotto. A pesare sulla concessione dei domiciliari ci potrebbero essere, tra le altre cose, le dichiarazioni rese dall’indagato nel corso dell’interrogatorio.
Oggi il Riesame.
Stamattina a Venezia è fissata l’udienza al tribunale del Riesame per discutere le istanze di scarcerazione presentate dagli avvocati dei colonnelli della Finanza Vincenzo Corrado e Massimo Nicchiniello, dei commercialisti Augusto Sartore e Tiziana Mesirca, del dirigente delle Entrate Christian David, dell’ex funzionario di Cattolica Albino Zatachetto. Hanno invece rinunciato al Riesame l’imprenditore Schneider e il giudice tributario (ora sospeso) Cesare Rindone.
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