Terremoto ad Agordo, evacuata Luxottica

Tre scosse nel pomeriggio di ieri hanno seminato il panico nel Bellunese senza fare danni
BELLUNO. Tre scosse nell’arco di pochi minuti, nessun danno, ma l’amara consapevolezza che anche l’Agordino è un territorio sismico.


Si è trattato di un terremoto di magnitudo 3,6. La prima botta, quella più forte, alle 14.22, la seconda alle 14.26, la terza alle 14.30. Un fenomeno che l’Agordino non registrava da tempo. Le onde del terremoto dell’Emilia del 2012 erano arrivate nella vallata agordina, ma ieri è stata una cosa diversa, breve ma intensa, che fortunatamente non ha però provocato danni né alle persone, né alle cose.


La rete sismometrica del Veneto (tramite la stazione di Agordo) ha rilevato l’epicentro in comune di Voltago Agordino, a monte della frazione dei Bèrtoi (tra il capoluogo e Frassené) nei pressi di Malga Agnèr, a una profondità ipocentrale di circa otto chilometri. La prima scossa, quella delle 14.22 è stata di magnitudo 3.6 (quello di Ischia del 21 agosto scorso era stato di magnitudo 4). Sono seguite altre due scosse, alle 14.26 (magnitudo 2.6) e alle 14.30 (magnitudo 3.0) con localizzazione analoga. Ulteriori piccole scosse (14 in tutto di magnitudo inferiore a 2) sono in corso di localizzazione. Il terremoto è stato percepito non solo in tutto l’Agordino, ma anche in provincia e pure fuori provincia e regione (a Vittorio Veneto, a Canal San Bovo, ad Arco di Trento, a Padova, a Pozza di Fassa.


Quello avvertito ieri è stato dunque un evento eccezionale, così come eccezionale è stata l’evacuazione dello stabilimento Luxottica a Valcozzena di Agordo e anche a quello di Cencenighe. Poco dopo il cambio di turno delle 14, infatti, prima il boato (sentito in particolar modo ai piani alti) e poi la sirena dell’allarme hanno portato le migliaia di lavoratori dell’azienda sul piazzale esterno. Qui hanno trascorso all’incirca tre quarti d’ora.


«Abbiamo seguito i protocolli aziendali che hanno come scopo principale la sicurezza dei lavoratori - spiegano da Luxottica - è suonata la sirena che ha fatto sgomberare i locali della fabbrica ed è partita la chiamata ai vigili del fuoco che sono intervenuti per controllare le condizioni dello stabilimento. Non sono stati riscontrati problemi e dopo quasi un'ora gli operai sono tornati al lavoro».


La paura (generata dal rumore percepito nettamente in quanto la fabbrica dista pochi chilometri dall’epicentro) non è tuttavia mancata come hanno testimoniato gli stessi lavoratori. Le scosse sono state sentite anche all’ospedale di Agordo dove però non si sono svolte operazioni particolari.


Gianni Santomaso


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