Traffico di rifiuti pericolosi in capannoni abusivi tra Treviso e la Bassa Padovana, in 9 nei guai
Scoperto un capannone dismesso a Borgo Veneto usato come discarica abusiva. Il tribunale di Venezia: «Misure eseguite in ritardo per la carenza di magistrati della sezione Gip»

Giovedì mattina la Procura Distrettuale di Venezia ha delegato ai Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, l'esecuzione di una ordinanza dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria emessa nei confronti di 9 persone nei cui confronti sono emersi gravi indizia di colpevolezza in relazione al reato di traffico illecito di rifiuti.
Reati commessi in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia e Campania, con la collaborazione dei Comandi provinciali dell'Arma territorialmente competenti.
Sono state eseguite 24 perquisizioni, oltre che nei confronti degli indagati, anche a carico di 12 ditte che risulterebbero aver operato a vario titolo- produzione, trattamento e trasporto - nella filiera dei rifiuti, procedendo al sequestro di materiale ritenuto di interesse ai fini delle indagini.
L'indagine, diretta dalla Dda della Procura della Repubblica di Venezia e delegata tra li 2019 ed il 2020 ai militari del Nucleo Operativo Ecologico di Treviso, ha consentito di individuare e quindi interrompere una presunta attività illecita finalizzata alla gestione, al trattamento ed allo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, costituiti da rifiuti indifferenziati, gomma, plastica, scarti di pelle ed imballaggi pericolosi.
I rifiuti, provenienti da varie Regioni del territorio nazionale, sarebbero stati stoccati e successivamente abbandonati in capannoni industriali dismessi, sottoposti a sequestro nel corso delle indagini nei Comuni di Borgo Veneto (Padova), Remanzacco (Udine) e Monfalcone (Gorizia), ovvero trasportati presso alcune ditte dell'Ungheria e della Croazia, che sarebbero - secondo quanto raccolto dalle polizie straniere coordinate da Europol - prive di autorizzazioni ambientali o,
ancora, smaltiti nelle aree agresti della Slovenia. dalle indagini dei oltre 70 gli episodi del traffico ritenuto illecito sono stati ricostruiti con il coinvolgimento anche di numerose ditte operanti nel settore, le due principali con sede nelle province di Brescia e Treviso e di oltre 26 persone, tra le quali diversi trasportatori e altri soggetti che si sarebbero occupati di reperire i capannoni da adibire a vere e Carabinieri, proprie discariche abusive.
Le indagini hanno consentito di quantificare che circa 1.700 tonnellate di rifiuti sarebbero stati smaltiti abusivamente con un illecito profitto di oltre 400 mila di euro.
Le misure cautelari richieste dalla Procura in data 30.11.2021 sono state esitate dal Tribunale di Venezia in data 13.08.2022 stante la nota carenza di magistrati della sezione G.I.P. Venezia.
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