Trasporti eccezionali allarme di Confindustria sulle nuove regole

VENEZIA

Fra le molte norme contenute nel Decreto infrastrutture, definitivamente convertito in legge in seguito al voto di fiducia espresso giovedì pomeriggio al Senato, ci sono delle modifiche al Codice della strada. Una riguarda la gestione dei carichi eccezionali, che vengono disciplinati in maniera più restrittiva di quanto sia ora. Una scelta che allarma le aziende, al punto da indurre Confindustria Veneto a prendere posizione: «Gli assurdi limiti ai trasporti eccezionali imposti dal Decreto Infrastrutture, appaiono poco comprensibili e del tutto slegati dal momento storico che stiamo vivendo. Rischiano di danneggiare seriamente l’industria manifatturiera, che finalmente è ripartita dopo la pandemia e ipoteca le grandi opere da realizzare nei prossimi cinque anni con le risorse del Pnrr. Come se non bastasse, contraddice gli impegni appena assunti anche dal nostro Paese nel Cop 26 per la lotta al cambiamento climatico». Così il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, sulle modifiche al codice della strada sui trasporti eccezionali introdotte del DL 121/2021, approvato in via definitiva in Senato.

«In Veneto» prosegue Carraro «questa decisione impatterà soprattutto su alcuni settori vitali per la nostra economia come la carpenteria pesante, la nautica e la cantieristica stradale, anche in considerazione delle opere da realizzare per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. E rallenterà le costruzioni di grandi dimensioni impedendo o complicando notevolmente la fornitura di tubi d’acciaio, blocchi di pietra e strutture in calcestruzzo. C’è il rischio concreto di bloccare lavori infrastrutturali già in atto e attesi da tempo come l’Alta velocità e l’Alta capacità. La grande contraddizione è che aumenterà anche l’impatto sull’ambiente, perché le rotture di carico aumenteranno il trasporto su gomma e le emissioni nocive. Infine, il legislatore sembra dimenticare che alcune tipologie di carico non si possono frammentare o ridurre, creando problemi di fatto irrisolvibili». Per questo viene invocata l’integrazione o la modifica del testo di legge. —

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