Treviso, è morto Gilberto Benetton

TREVISO. E' morto Gilberto Benetton, il secondogenito dei fratelli imprenditori trevigiani. L'imprenditore, noto in tutto il mondo per aver fondato con i fratelli l'impero degli United Colors, si è spento nella sua casa di Treviso lunedì sera. Era nato il 19 giugno del 1941, aveva 77 anni. Era vicepresidente di Edizione Srl, la finanziaria della famiglia Benetton, di Autogrill, ed era consigliere del Gruppo Benetton, di Atlantia, Mediobanca, Pirelli & C. e Allianz. Dal 2012 faceva parte dell'Italia Basket Hall of Fame in qualità di benemerito, in virtù della sua esperienza nel mondo cestistico con la Benetton Pallacanestro Treviso. Nel luglio scorso era morto il fratello Carlo Benetton (LEGGI QUI)
CHI ERA GILBERTO BENETTON. Gilberto Benetton è stato uno dei pilastri della famiglia di imprenditori che, partita negli anni Sessanta dalla produzione dei famosi maglioni resi celebri dall’estro creativo del fotografo Oliviero Toscani, ha messo in piedi uno dei gruppi più importanti dell’imprenditoria e della finanza del paese. Proprio lui è stato l’artefice della diversificazione dal business originario ed era comunemente ritenuto la mente finanziaria della famiglia, il cui nucleo era composto dai fratelli Luciano, Giuliana e Carlo (scomparso lo scorso luglio). Un gruppo che negli anni è arrivato a spaziare dalla ristorazione (Autogrill), alle telecomunicazioni (Telecom), fino ai mostri sacri della finanza italiana: Generali e Mediobanca. Senza dimenticare le partecipazioni in Pirelli o l’avventura in Alitalia. Un dinamismo che l’ha portato a sedere nei cda di Edizione srl (la holding della famiglia), di Autogrill, del gruppo Benetton, di Atlantia, Mediobanca, Pirelli e Allianz.
I MESI PIU' DOLOROSI. Gli ultimi mesi sono stati probabilmente tra i più dolorosi della sua vita: lo scorso 10 luglio, appunto, la morte del il più giovane dei fratelli, Carlo. Poi il duro colpo della tragedia del Ponte Morandi di Genova, che ha aggiunto altra sofferenza a quella già provocata dalla sua malattia, particolarmente aggressiva e che negli ultimi giorni l’aveva costretto a un ricovero all’ospedale di Treviso per il sopraggiungere di una polmonite. Gilberto Benetton ha curato gli interessi del gruppo fino agli ultimi mesi con il perfezionamento della travagliata e lunga operazione che ha portato Atlantia ad aggiudicarsi la spagnola Abertis. Riservatezza e cortesia per che chi lo ha conosciuto da vicino, sono alcune delle caratteristiche che meglio definivano la sua indole. Oltre alla semplicità, come emergeva da quel suo fare cordiale e amichevole; oppure come tradiva quel suo vezzo di volersi esprimere appena voleva in dialetto veneto. Un attaccamento, quello alla sua terra d’origine, il Veneto e Treviso, rivendicato nelle scelte compiute quotidianamente, a partire dal fatto di aver sempre voluto vivere nella sua città natale, a Treviso, in un ex cinema-teatro ristrutturato per accogliere appositamente la sua famiglia: la moglie Laura e le due figlie, Sabrina e Barbara.

ZAIA: SE NE VA UN SIMBOLO. «Se ne va un grande trevigiano, esponente di una famiglia di imprenditori che è diventata il simbolo stesso dell'imprenditoria made in Veneto». Così il presidente della Regione, Luca Zaia, ricorda Gilberto Benetton, scomparso oggi a poco più di tre mesi dal fratello minore Carlo. «La famiglia Benetton, sin dagli albori della loro storia imprenditoriale - ricorda Zaia - ha rappresentato un modo diverso e nuovo di fare impresa. Ha innovato il concetto e i metodi di produzione, ha rivoluzionato vendita e marketing, ha creato nuovi gusti e un nuovo linguaggio pubblicitario. Insieme ai suoi fratelli, Gilberto ha portato nel mondo una nuova immagine del Veneto che, da contadino e artigiano, si è affermato nei diversi continenti con la fantasia dei suoi prodotti e dei suoi colori, la forza dell'organizzazione aziendale e della qualità. Gilberto è stato il primo artefice del gruppo di Ponzano, il braccio finanziario della famiglia, l'appassionato sportivo diventato il mecenate delle squadre della Marca, dal rugby al volley al basket: società che negli impianti della Ghirada hanno trovato il quartier generale e costruito il loro vivaio, riuscendo a regalare ai trevigiani e ai veneti, sotto l'egida appunto dei Benetton, grandi emozioni e indimenticate vittorie».
IL PONTE DI GENOVA: L'ULTIMA INTERVISTA. Il 18 settembre scorso il Corriere della Sera ha pubblicato una lunga intervista a Gilberto Benetton: è di fatto l'ultima sua intervista. Per la prima volta dal crollo del Ponte Morandi, costato la vita a 43 persone, Gilberto Benetton aveva accettato di parlare della tragedia, dalla sua posizione a capo della famiglia azionista di Atlantia (Autostrade per l’Italia). «Il silenzio delle prime ore? Dalle nostre parti è considerato un segno di rispetto. Avanti con gli interventi per i genovesi e la città», aveva detto. LEGGI QUI

MATTEO ZOPPAS: HA FATTO GRANDE IL VENETO. «Da parte di tutta Confindustria Veneto e mia voglio esprimere il più grande cordoglio alla famiglia Benetton per la scomparsa di Gilberto. Gilberto, insieme a Carlo, apparteneva a quella classe imprenditoriale che ha fatto grande il Veneto e l’Italia nel mondo. Con lui scompare un altro testimone di quell’epoca d’oro in cui il saper fare, proprio della nostra regione, ha saputo imporsi a livello internazionale, grazie alla capacità di innovare e internazionalizzare, indicando alla nostra generazione il percorso da seguire». Lo afferma in una nota il presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas.

GILBERTO BENETTON E LO SPORT. Anche il mondo dello sport piange la scomparsa, dopo una lunga malattia, di Gilberto Benetton. L’imprenditore trevigiano, fondatore insieme ai fratelli Luciano, Giuliana e Carlo, della multinazionale nel campo dell’abbigliamento, ha giocato un ruolo da protagonista nel basket, nel rugby, nella pallavolo e nella Formula 1, contribuendo alla conquista di oltre 60 titoli e a portare la città sotto i riflettori dei massimi palcoscenici sportivi internazionali.
Grazie ai successi ottenuti con la Benetton Pallacanestro Treviso, club di cui il gruppo ha detenuto la proprietà per 30 anni (dal 1980 al 2012) conducendolo alla vittoria di 5 scudetti più le Coppe, il nome di Gilberto dal 2012 è nell’Italian Basket Hall of Fame in qualità di benemerito. Ma l«entrata in campò risale al 1978, quando il gruppo Benetton inizia a sponsorizzare, e poi acquisisce, la squadra di rugby di Treviso. Con la palla ovale, la bacheca si riempie di 13 scudetti.
Nel 1983, lo sbarco nei motori: prima con la sponsorizzazione della Tyrell, poi con la costituzione di un proprio team, la Benetton Formula 1, dopo aver comprato la struttura della Toleman. Il momento più alto, il trionfo nel Mondiale piloti 1994 e 1995, stagione in cui arriva anche il titolo costruttori: alla guida, un ’certò Michael Schumacher, direttore esecutivo Flavio Briatore. Nel 2000, il team viene acquistato dalla Renault. Nel 1987 dopo l’acquisizione dei diritti sportivi dell’Antares Vittorio Veneto viene costituita la Volley Treviso, sponsorizzata dal Gruppo Benetton attraverso il marchio Sisley. Tra i titoli conquistati, nove scudetti e quattro Coppe dei Campioni.
La grande passione di Gilberto per lo sport è testimoniata anche da Verde Sport, società del gruppo che si occupa di diffondere la cultura dello sport, nata proprio da una sua idea. Da ricordare anche l’impegno dei Benetton nella realizzazione della Ghirada, il quartiere, costruito dove una volta sorgeva una palude, in cui si concentrano la gran parte degli impianti sportivi di Treviso, in località San Lazzaro (1982). Una struttura all’avanguardia. L’anno successivo viene costituito a Villorba il PalaVerde, ’casà delle squadre di basket e volley di proprietà del gruppo.
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