Tumore al fegato asportato in laparoscopia

PADOVA. A soli 52 anni era stato giudicato inoperabile perché colpito da tumore al colon ad uno stadio avanzato. Le metastasi si erano diffuse anche nel fegato. Con la chemioterapia l’aspettativa di vita si sarebbe fermata a tre, o forse cinque anni, ma a rimettere in discussione tutto è stato un innovativo intervento chirurgico. La parte malata dell’organo è stata isolata ed asportata mentre la parte sana si è rigenerata in soli nove giorni. Sono bastate due piccole incisioni di poco meno di due centimetri di lunghezza. L’équipe di Chirurgia Epatobiliare diretta da Umberto Cillo dell’Azienda Ospedaliera di Padova apre nuovi orizzonti. «Siamo partiti dall’idea di un gruppo di chirurghi tedeschi che hanno sviluppato la possibilità di asportare l’80% del fegato e di ottenere una rigenerazione in nove giorni. L’intervento praticato in Germania era aggravato da importanti complicanze e mortalità, così l’abbiamo perfezionato introducendo una tecnica mini invasiva con l’utilizzo di micro onde», spiega Cillo. Questa procedura, definita col termine di LAPS (Laparoscopic microwave Ablation and Portal vein ligation for Stagedh epatectomy) progettata e realizzata per la prima volta dai chirurghi epatobiliari padovani, comprende uno studio pilota, approvato dal Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Ad oggi sono stati coinvolti sette pazienti e i risultati sono incoraggianti.
«Una grande traguardo che dimostra l’eccellenza del centro specialistico, nato dieci anni fa in Azienda Ospedaliera. Per la patologia epatobiliare solo il 20% dei pazienti vengono dalla provincia di Padova, il 40% dalle altre province venete e il restante 40% da tutt’Italia», commenta il direttore generale Claudio Dario. La tecnica prevede due interventi chirurgici in laparoscopia a quindici giorni di distanza l’uno dall’altro. Durante la prima fase, attraverso una piccola incisione, si separa la parte malata da quella sana attraverso delle micro onde. Questo perché le metastasi in genere sono localizzate nel lato destro del fegato che è più irrorato dal sangue. La parte malata dell’organo viene quindi isolata e annullata. Il fegato ha una caratteristica particolare, asportando una porzione si induce uno stimolo che porta alla rigenerazione della parte residua. Infatti dopo solo nove giorni la Tac ha dato la conferma prevista: il fegato del paziente si è completamente rigenerato da solo. A distanza di quindici giorni dalla prima operazione il cinquantaduenne è stato sottoposto al secondo complesso intervento che ha impegnato i chirurghi per ben dieci ore. Sempre in laparoscopia è stata asportata la parte malata del fegato, più dell’80% del volume dell’organo.
«Un enorme intervento di chirurgia con soli otto giorni di ricovero totale: tre giorni per il primo intervento e altri cinque per il secondo intervento», è la conclusione di Cillo «la nuova tecnica ideata e realizzata con successo a Padova consente di aumentare l’operabilità, rendendo la procedura più sicura e meglio tollerata».
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