Tumore al seno, in Veneto l’età per lo screening scenderà a 45 anni

Zaia: «Segnale di civiltà». In Veneto l’anno scorso 274 mila donne si sono sottoposte allo screening

Annalisa Girardi
Le immagini di un esame mammografico (Foto d'archivio)
Le immagini di un esame mammografico (Foto d'archivio)

Anche quest’anno ottobre si tinge di rosa: è il mese della prevenzione del tumore al seno. In Veneto l’anno scorso 274 mila donne si sono sottoposte allo screening, un numero che dal 2025 dovrebbe aumentare.

Il governatore, Luca Zaia, ha infatti annunciato in conferenza stampa che dal prossimo primo gennaio si abbasserà ulteriormente l’età in cui le donne saranno chiamate a effettuare i controlli, dai 50 ai 45 anni.

La fascia si allargherà quindi, comprendendo la popolazione femminile tra i 45 e i 74 anni: «Abbasseremo l’età dello screening e questo ci permetterà di intercettare più casi: è un grande segnale di civiltà. Faccio un appello a tutte le donne, affinché approfittino di questo ottobre in rosa».

Zaia ha ricordato, dati del 2023 alla mano, che il 77 per cento delle donne già rispondono alla chiamata del sistema sanitario. Un dato positivo, che però non deve oscurare quel 23 per cento di popolazione femminile che rimane fuori dal programma.

«Oggi facciamo un’opera di sensibilizzazione», ha aggiunto il governatore, spiegando che tra le donne che hanno aderito allo screening sono stati diagnosticati 1.810 tumori, dei quali oltre mille in uno stadio meno severo. «Se prendiamo in carico presto le donne riusciamo a essere molto più efficienti, dai primi sospetti fino al percorso di cura: la mortalità che registriamo al quinto anno è tra le più basse in Italia».

In Veneto il modello organizzativo è basato su una rete di “Breast Unit”, suddivisa a sua volta in cinque poli oncologici principali, dove operano specialisti nella prevenzione e nella cura del tumore al seno.

Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, lo screening mammografico organizzato è in grado di ridurre la mortalità di almeno il 20 per cento. La Regione è intenzionata a proseguire su questa strada. Insieme al governatore, a presentare le iniziative dell’ottobre in rosa, c’era anche l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.

Che ha detto: «La Regione aveva già fatto uno sforzo importante negli anni scorsi, in termini di prevenzione, alzando l’età massima dello screening organizzato a 74 anni. Ora ampliamo ulteriormente la platea, abbassando l’età della chiamata per i primi screening a 45 anni, perché c’è una letteratura scientifica importante che ci mostra come già da questa età sia corretto effettuare i controlli».

Lanzarin poi ha concluso sottolineando come questo non voglia dire che prima dei 45 anni non possa essere comunque necessario fare dei test: «Sappiamo che alcune situazioni si possono manifestare anche prima, l’ha imparato il mondo intero con la storia di Angelina Jolie per fare un esempio. Ci sono dei casi, ad esempio quelli dei portatori di specifici geni, in cui la malattia si può manifestare prima. Credo quindi che sia molto importante fare prevenzione e parlarne. Fortunatamente in Veneto abbiamo un’adesione molto forte».

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