Tumori, più di 6 veneti su 10 vivi a 5 anni dalla diagnosi

Crescono le probabilità di sopravvivenza grazie allo screening di massa. Nessun tetto alla spesa oncologica
La locandina del convegno organizzato per la presentazione al ministero della Salute del libro 'Il male (in)curabile. I progressi nella lotta contro il cancro e il nuovo ruolo della comunicazione', Roma, 24 luglio 2014. ANSA/FABIO CAMPANA
La locandina del convegno organizzato per la presentazione al ministero della Salute del libro 'Il male (in)curabile. I progressi nella lotta contro il cancro e il nuovo ruolo della comunicazione', Roma, 24 luglio 2014. ANSA/FABIO CAMPANA

VENEZIA. Il Veneto è Regione virtuosa nell'adesione agli esami di screening anticancro. Nel 2016, il 79% dei cittadini ha eseguito il test per individuare in fase precoce il tumore del colon-retto (esame del sangue occulto nelle feci), più del doppio rispetto alla media nazionale (36%). Il 63% delle venete si è sottoposto allo screening cervicale (fondamentale per la diagnosi precoce del tumore della cervice uterina), anche in questo caso più che raddoppiando il dato nazionale (30%), il 64% delle cittadine ha fatto la mammografia (44% Italia).

Un'attenzione ai programmi di prevenzione secondaria che si traduce in percentuali di sopravvivenza particolarmente alte: in Veneto il 60,7% degli uomini e il 66,3% delle donne sono vivi a 5 anni dalla diagnosi.

Il dato è emerso all'ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar presente l'assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto.

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In Veneto nel 2017 sono stati stimati 31.750 nuovi casi di tumore (16.550 uomini e 15.200 donne), con una tendenza che rispecchia quella nazionale.

L'assessore regionale alla sanità, Luca Coletto
L'assessore regionale alla sanità, Luca Coletto

Nella popolazione generale le cinque neoplasie più frequenti sono quelle del colon-retto (4.500), seno (4.450), polmone (3.400), prostata (2.950) e melanoma (1.500).

«Preoccupa in particolare in Veneto - osserva spiega Stefania Gori, direttore del Dipartimento Oncologico di Negrar - il notevole aumento (43%) delle diagnosi di tumore del polmone fra le donne, passate da 871 casi ogni anno nel periodo 2008-2010 a 1.250 nel 2017».

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«In Veneto non esiste un tetto alla spesa oncologica - spiega Coletto -. La lotta ai tumori nel nostro territorio raggiunge i livelli più alti a livello nazionale. Da molti anni si parla di Reti Oncologiche Regionali, ma solo poche Regioni, tra cui il Veneto, hanno intrapreso un reale percorso di attivazione. Nel Veneto inoltre sono attive le Breast Unit per le donne colpite da cancro al seno. E, dei 47 Registri Tumori operativi in Italia, quello del Veneto è il più grande: ad oggi, è riuscito a censire e studiare il 96% dell'intera popolazione del territorio (media nazionale è al 62%)».

Si stima che nella Regione vivano più di 277.000 cittadini dopo la diagnosi di tumore, una cifra in costante crescita. Due fra le neoplasie più frequenti, quelle del colon-retto e della mammella, risentono fortemente dell'efficacia dei programmi di screening. In Veneto nel 2014 (Istat, ultimo anno disponibile) sono stati 13.974 i decessi attribuibili a tumore e la neoplasia che ha fatto registrare il maggior numero di decessi è quella del polmone (2.512), seguita da colon retto (1.352), pancreas (1.089), seno (991) e fegato (801).

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