Turista padovana colpita a Napoli, individuata la casa da cui è caduta la statua di pietra

È stato individuato l’edificio di quattro piani da cui è precipitata la statua in pietra che ha colpito in testa Chiara Jaconis, 30 anni, padovana e da sei residente a Parigi. La ragazza è morta dopo due giorni di agonia
Le indagini, affidate alla Questura di Napoli, si sono concentrate nella ricostruzione dell’incidente avvenuto verso le 16 di domenica pomeriggio in vico Sant’Anna di Palazzo, nei Quartieri Spagnoli.
Resta ancora un giallo la dinamica della vicenda: se la statua fosse in una posizione precaria, se sia scivolata dalle mani di un residente o, peggio, se si tratti di un gesto volontario.
Gli investigatori hanno stretto il cerchio e sono riusciti a stabilire con precisione il palazzo da cui è caduta la statua.
Si tratta di un edificio di tre piani con balconi che danno sulla strada e un quarto piano con ampio terrazzino. La polizia nel pomeriggio ha bussato alle porte delle abitazioni della via per risalire al proprietario della statua di onice nero.
Si tratta di un pesante oggetto d’arredo, con il disegno di un elefante e ornato da fregi in stile egizio. Proprio per il valore della statuetta il sospetto degli investigatori è che si tratti di un soprammobile da interno. I residenti della via, secondo fonti qualificate della Questura, non hanno mai notato un simile oggetto di pietra sui balconi.
La Questura ha sequestrato i filmati di videosorveglianza della zona, sebbene nessuno abbia ripreso chiaramente l’incidente. Una sola, la telecamera di un bed & breakfast, ha inquadrato il vicolo e ripreso il momento in cui la donna si è accasciata a terra, colpita alla testa, senza però fornire indizi utili sulla traiettoria dell’oggetto in caduta libera.
«Pensavo fosse stato un incidente tra auto da quanto è stato forte il botto», spiega Ciro Santella, 86 anni, residente al primo piano dell’edificio di fronte a cui è avvenuta la vicenda. «Quando sono uscito di casa, per strada ho visto i cocci di una statua nera e anche alcuni vetri rotti che sembravano quelli di una bottiglia di vetro», racconta Santella, «poi poco più in là ho notato il corpo di una donna in un bagno di sangue, e un giovane con un maglietta verde che chiedeva aiuto».
Non risulta che a quell’ora ci fossero folate di vento, indebolendo l’ipotesi che l’oggetto sia caduto accidentalmente perché in una posizione precaria.
Tra le altre possibilità al vaglio anche quella che la statuetta sia sfuggita dalle mani di un residente maldestro che potrebbe averla portata sul balcone per spolverarla. Non si esclude nemmeno che il gesto possa essere stato compiuto volontariamente. La Procura partenopea sull’incidente ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati.
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