Un commercialista veneto la mente della maxifrode sui contributi per locazioni, sismabonus e facciate. Ecco chi è

Tra i 12 arrestati spunta il nome del professionista che secondo gli investigatori avrebbe portato alla truffa da 440 milioni in fondi che dovevano invece andare ai piccoli imprenditori e privati per ripartire. Tra gli indagati in 9 avevano presentato anche domanda per reddito di cittadinanza

Francesco Furlan

CHIOGGIA. Svolta nelle indagini nella maxi operazione della guardia di finanza e della procura di Rimini che hanno scoperto una maxi frode da 440 milioni di euro di falsi crediti locazioni, sismabonus e bonus facciate, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal governo con il decreto rilancio (dl 34/2020), durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà.

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I proventi sarebbero stati investiti in criptovalute e metalli preziosi. Complessivamente sono 78 le persone indagate finora dagli specialisti della Finanza, ma altri potrebbero aggiungersi, specie dopo che gli analisti avranno esaminato tutto il materiale trovato nello studio dell’ultimo arrestato.

C’è infatti anche il commercialista Matteo Banin, residente a Chioggia e con studio a Porto Viro, tra i 12 arrestati . Il commercialista chioggiotto, 41 anni, è ritenuto dagli investigatori essere una delle menti che ha architettato la truffa per la cessione dei crediti. Banin è tra le otto persone finite in carcere (altre 4 sono ai domiciliari) mentre nei confronti di 20 imprenditori è stata disposta l'interdizione all'esercizio di impresa e per 3 commercialisti, tra i quali lo stesso Banin, l'interdizione all'esercizio delle professione.

PER APPROFONDIRE:

Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, facevano parte di un'associazione con base a Rimini ma con ramificazioni in tutta Italia responsabile di aver creato e commercializzato per un importo di 440 milioni i falsi crediti di imposta, lo strumento introdotto tra le misure previste dal governo con il decreto Rilancio del 2020 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà.

L'esecuzione delle misure è scattata oltre che in Emilia Romagna anche in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. I finanzieri di Rimini assieme agli altri reparti territoriali, allo Scico e al Nucleo speciale frodi tecnologiche hanno eseguito anche un'ottantina di perquisizioni e sequestrato i falsi crediti d'imposta, beni e società per il reato di indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato.

Tra gli indagati, 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza mentre altri tre avevano precedenti per associazione di stampo mafioso.

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