Aula dell’Università di Padova intitolata a Giulia Cecchettin: «L’amore vero non uccide»

La cerimonia lunedì 16 dicembre al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione alla presenza anche di papà Gino Cecchettin: «Gli studenti si ricorderanno di una ragazza che ha lottato per la libertà»

Costanza Francesconi
Il taglio del nastro dell'aula intitolata a Giulia Cecchettin all'Università di Padova (foto Marco Corini/Agenzia Bianchi)
Il taglio del nastro dell'aula intitolata a Giulia Cecchettin all'Università di Padova (foto Marco Corini/Agenzia Bianchi)

La cerimonia di intitolazione dell’aula JE del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Padova alla memoria di Giulia Cecchettin, lunedì 16 dicembre, è un segno che diventa indelebile. Una cicatrice impressa tra i corridoi che la stessa studentessa di Ingegneria biomedica uccisa dall’ex fidanzato lo scorso 11 novembre frequentava.

Una gigantografia di Giulia Cecchettin e una targa: ecco l'aula a lei dedicata all'Università di Padova

«Come padre, vedo la memoria di mia figlia presente per gli anni futuri e questo mi riempie di commozione e orgoglio», sono le parole di Gino Cecchettin, «Ma come cittadino penso al perché dobbiamo fare gesti come questo, e mi rispondo che così gli studenti a venire potranno ricordare una ragazza che ha lottato per la libertà: chi studia in quel posto penserà per qualche momento alla libertà di vivere in pienezza la propria vita, unica e preziosissima».

Fuori dall’aula un’immagine di Giulia sorridente e la scritta “L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non picchia, non urla, non uccide”. Dentro una targa è una sedia rossa.

Alle sei studentesse di Ingegneria Aurora Berto, Sara Costalonga, Annalisa Gallina, Sofia Girardello, Letizia Rossato e Giulia Tecchio è stato inoltre conferito un premio studio ciascuna, mentre a Gaia Matteazzi e Emma Persello una borsa di studio dall’associazione Riviera Donna.

Le vincitrici delle borse di studio intitolate a Giulia Cecchettin: "Onorate"

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