Uno stent coronarico? Costa 5 volte tanto
Perchè un catetere nel Veneto costa quasi il doppio della media nazionale? Perchè un Stent coronarico costa cinque volte di più? Perchè una sutura sintetica viene contabilizzata a più del doppio?
C’è del grigio anche nella sanità veneta, la migliore d’Italia? Quante zone oscure nascondono i conti della sanità veneta? Sono gli interrogativi che agitano Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha consultato l’Osservatorio dei contratti pubblici che descrive i prezzi di riferimento dei principali dispositivi medici, farmaci, servizi sanitari e non sanitari. Il contenuto dell’osservatorio prende spunto dall’indagine, compiuta nell’aprile scorso, presso tutte le strutture sanitarie d’Italia, per monitare i costi standard. «Anche il Veneto è chiamato a confrontarsi con i costi standard in sanità» spiega il consigliere regionale del Pd. «Perchè abbiamo le tabelle per conoscere esattamente se il Veneto sta pagando i servizi sanitari a dei costi corretti o se invece sta spendendo troppo». Le categorie oggetto di rilevazione sono state:i principi attivi, i dispositivi medici, il servizio di ristorazione, il servizio di pulizia e il servizio di lavanderia. «E’ interessante notare come quasi tutti i prezzi di riferimento che bisognerebbe adottare siano ben lontani e chiaramente inferiori rispetto a quelli che invece si stanno adottando». Sinigaglia fa l’elenco: dalla siringa/penna che il Veneto paga 202 euro, contro un costo standard di 172, alla soluzione di albumina pagata 29 euro contro 21. E ancora: i cateteri per angioplastica pagati in Veneto 80 euro l’uno, contro uno standard di 43. Le suture riassorbibili sintetiche pagate 14,62 contro 6,29. Le protesi vascolari rette che costano 1.130 euro contro i 293. Gli Stent coronarici pagati 1.027 contro i 217 standard. Gli inserti per protesi d’anca che costano 590 nel Veneto contro un 320 nel resto d’Italia, in media. E l’analisi di Sinigaglia non si ferma qui:il pasto paziente A dovrebbe costare 11,57 euro e invece costa 12,44. Il servizio di pulizia basso rischio costa 1,65 invece che 1,23. Il servizio di lavanderia a giornata di degenza che costa 4,20 contro i 3,50 standard. «Questa è la spending review che vogliamo portare avanti nella nostra Regione - conclude - No a tagli lineari, si all’utilizzo del confronto con i prezzi di riferimento per adeguare le spese agli standard».
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