A gennaio in Veneto temperature anomale e piogge abbondanti

Un andamento termico piuttosto anomalo per il periodo, in controtendenza con le cosiddette “giornate della merla”

Gli ultimi giorni di gennaio sono stati caratterizzati da una certa dinamicità atmosferica e da un andamento termico piuttosto anomalo per il periodo, in controtendenza con le cosiddette “giornate della merla” ovvero le più fredde dell’anno.

In particolare tra lunedì 27 e martedì 28 il Veneto è stato interessato dal passaggio di una saccatura di origine atlantica proveniente da ovest, accompagnata da una avvezione di venti caldo-umidi a tutte le quote dai quadranti meridionali che ha determinato un episodio perturbato.

La fase più intensa si è registrata nelle prime ore di martedì 28 quando le precipitazioni sono risultate diffuse, d’intensità moderata e con quantitativi anche consistenti, in particolare su Prealpi occidentali e pianura centro-occidentale.

In seguito le precipitazioni hanno continuato in modo più sparso e discontinuo assumendo anche carattere di rovescio e temporale. Nel complesso il passaggio perturbato ha fatto registrare quantitativi abbondanti sulle zone montane e pedemontane, localmente anche molto abbondanti (100-120 mm/24h) sulle Dolomiti meridionali.

Degno di nota è stato l’andamento del limite della neve che si è mantenuto elevato per il periodo, in prevalenza oltre i 2000 m sulle Prealpi ma a tratti anche sulle Dolomiti nella mattinata di martedì, complici le forti correnti in quota caldo-umide dai quadranti meridionali (libeccio, a tratti scirocco).

Andamento delle temperature

In questi ultimi giorni di gennaio le temperature si sono mantenute quasi sempre su valori ben superiori alla norma del periodo (in media +2/+4°C circa). In particolare per la pianura l’ultima decade di gennaio di quest’anno si sta dimostrando mediamente la più calda della serie Arpav (dal 1992). Per la zona montana invece la situazione appare più variegata e comunque sopra la media.

Nella giornata di martedì 28 in particolare si sono registrate temperature molto anomale e con valori record per molte stazioni sia di pianura che di montagna.

In generale il rialzo termico è stato determinato da una concomitanza di fattori: la copertura nuvolosa già presente nella notte con prevalenza di venti sciroccali al suolo che hanno determinato temperature minime elevate, le schiarite nella mattinata sulla pianura centro-meridionale contestualmente all’ingresso di Foehn appenninico (vento caldo e secco da sud-ovest al suolo) che ha determinato anche un calo dell’umidità relativa. Le temperature massime hanno raggiunto diffusamente valori compresi tra i 16°C-18°C in pianura (10 °C circa superiori alla norma), fino a punte massime localmente superiori sui settori centro-meridionali (a Galzignano e Trecenta misurate temperature massime pari a 18.8 °C). In Valbelluna temperature massime di circa 13-15°C, 11-12°C in alcune località delle Prealpi vicentine, ad Agordo registrati 11°C. Di seguito si riporta la tabella con alcuni record di temperatura raggiunti martedì 28.

 

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