Un veneto nel team contro il troll dei trapianti

Davide Abate dell'Università di Padova è l’unico italiano nel gruppo di ricerca composto da 52 esperti che combatte il citomegalovirus, reposnsabile delle infezioni più comuni per il post trapianto

Davide Abate (dal suo profilo Linkedin)
Davide Abate (dal suo profilo Linkedin)

 Sono state pubblicate in questi giorni sulla prestigiosa rivista “Transplantation” le nuove linee guida internazionali sull'infezione da citomegalovirus (CMV) nel paziente trapiantato e Davide Abate, dell'Università di Padova, è l'unico italiano nel team internazionale che combatte il "troll dei trapianti".

Cos’è il citomegalovirus

Il CMV è sempre stato, e rimane, una delle infezioni più comuni che colpisce i riceventi di trapianti di organi solidi.

Il CMV può causare gravi malattie nei pazienti trapiantati e avere un impatto sulla funzione dell'allotrapianto a breve e lungo termine. Tuttavia, i recenti progressi, che coprono lo spettro dalla comprensione delle interazioni ospite-virale alle strategie ottimali di prevenzione e trattamento, hanno aperto la strada a un approccio al CMV sempre più scientifico e basato sull'evidenza.

Un gruppo di esperti internazionale e multidisciplinare sul CMV e sui riceventi organi, riunito sotto gli auspici della Transplantation Society, ha redatto le linee guida che daranno indicazioni, cure e terapie a tutti i centri trapianto del mondo.

Sono linee guida anche “Made in Padova” per la presenza nel gruppo di esperti di Davide Abate - unico ricercatore italiano del team composto da 52 esperti provenienti da tutto il mondo - della UOC Microbiologia e Virologia della Azienda Ospedale Università Padova, e docente di Microbiologia al Dipartimento di Medicina molecolare dell'Università di Padova.

«Il citomegalovirus è stato definito 'il troll dei trapianti', un titolo infamante ma appropriato se si pensa che è la prima causa di potenziale malattia nella fase post trapianto», spiega Abate, «Nelle nuove linee guida abbiamo indicato le soluzioni e le terapie per contenere al meglio questa infezione». 

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