Venezia e la caccia al Leone alato: il logo immortale diventa un contest

Scatta l’invito a fotografare il simbolo della città in una delle sue innumerevoli varianti. Lo scrittore Toso Fei: «Primo furto industriale di un marchio. Siamo stati ladri grandiosi»
Il leone alato sulla facciata della Basilica di San Marco, una delle innumerevoli raffigurazioni del simbolo della Serenissima
Il leone alato sulla facciata della Basilica di San Marco, una delle innumerevoli raffigurazioni del simbolo della Serenissima

VENEZIA. In tutte le pose, in ogni luogo, nei materiali più diversi; emblema religioso e pagano, incarnazione di forza e grandezza, archetipo del marchio che reclamizza, rende e produce. Venezia e il leone alato si confondono nei secoli al punto che è inimmaginabile l’una senza l’altro: la città sull’acqua e il mammifero carnivoro imprestato a sculture, bassorilievi, gonfaloni, monete, bandiere, sigilli, stemmi, documenti, premi, maniglie, insegne, pieghevoli; lasciato a futura memoria nei luoghi dominati dalla Serenissima, rubacchiato qua e là dai fabbricanti di souvenir e abbracciato da milioni di bambini a cavalcioni dei due leoncini della Piazzetta.
Per i 1600 anni della città, mai stanco, mai pago, il suo simbolo si accorda ai tempi e diventa pop, protagonista del contest “Sulle orme del Leone di Venezia” attraverso i canali social ufficiali dedicati alle celebrazioni.


Il contest

L’invito urbi et orbi del comitato organizzatore è quello di spedire una fotografia del leone di San Marco ovunque esso si trovi, sotto casa o dall’altra parte del mondo, sul muro di un palazzo o su una pezzuola, in occasione del 25 aprile, giorno di San Marco, della Liberazione, vigilia del ritorno alla (quasi) normalità.

Le posizioni

I veneziani non dovranno far altro che alzare il naso per trovarsi faccia contro il muso della fiera in una delle sue innumerevoli posizioni. Un’enciclopedia leonina che conta - tra gli altri - l“andante”, tre zampe a terra e la quarta sul libro; il “rampante”, di profilo con libro e spada; “in moeca”, seduto frontalmente; “in gazzetta” con le ali spiegate e l'aureola. «Sono centinaia di migliaia - spiega lo scrittore Alberto Toso Fei - basti pensare solo ai documenti ufficiali. Il leone di San Marco è il primo, clamoroso furto industriale di un logo. Quando vedi un leone alato, vedi Venezia. La città, infatti, riassume in sé il simbolo dell’evangelista fino a incarnarlo. Siamo stati ladri grandiosi».

Il brand

L’irresistibile appeal del leone ne ha fatto un brand multifunzionale il quale, privo di dominio, è stato parcellizzato. Eccolo simbolo del Comune, della Regione, ma anche della Mostra del cinema, con il Leone d’oro stilizzato in oro zecchino e lucidatura a specchio, talvolta finito all’asta non per supponenza del regista ma per consentirgli di pagare nuove produzioni. Rieccolo sulla bandiera navale della Repubblica Italiana, sulle vetrofanie delle Assicurazioni Generali, tra il sudore delle maglie del Benetton Rugby di Treviso, del Venezia Football Club, della squadra di calcio del Latina.

Il Leone d’oro della Mostra del cinema
Il Leone d’oro della Mostra del cinema

Su Facebook

La popolarità del leone, mai venuta meno ma, anzi, accresciuta dalla sua mansuetudine, gli è valsa svariate pagine Facebook, tra le quali spicca l’attivissimo gruppo di Giorgio Berton, che al leone di San Marco ha dedicato parte consistente della propria vita fotografando, scovando, catalogando immagini e raccontandone la storia. Quando, vent’anni fa, l’architetto Philippe Starck ideò il logo di Venezia immaginò un leone a metà tra Massimo Cacciari e Marino Folin. Lo regalò all’allora sindaco Paolo Costa per proteggere il marchio di Venezia. Forse era tardi, e non se ne fece niente.

Il marchio dedicato a Venezia ideato dall’architetto Philippe Starck e regalato alla città, mai utilizzato
Il marchio dedicato a Venezia ideato dall’architetto Philippe Starck e regalato alla città, mai utilizzato

Gli indirizzi per pubblicare le immagini

Le immagini del contest “Sulle orme del leone di San Marco” potranno essere inviate via email all’indirizzo mail: social@1600.venezia.it indicando la città e il luogo in cui si trova il leone di San Marco, simbolo in cui si identificano i veneziani il 25 aprile, giorno del Santo Patrono. Il termine per l’invio delle fotografie è il 23 aprile. Tutte le immagini che perverranno saranno poi pubblicate sui canali social ufficiali dedicati alle celebrazioni dei 1600 anni di Venezia. Nel caso si decida di non inviare la foto per email l’immagine del leone può essere anche pubblicata con l’hashtag #Venezia1600 #FindTheLion #FestaSanMarco #25Aprile e con il tag ai profili social ufficiali delle celebrazioni, su Twitter, Facebook e Instagram.

 



 

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