Zaia bacchetta i consiglieri passati da Lega a FdI: «Il partito non si liquida così»

Il presidente della Regione commenta la scelta di Rizzotto e Andreoli: «C'è poi un livello politico alto: ognuno può andare dove vuole»

Luca Zaia
Luca Zaia

«Penso che dovremmo tutti riconoscere le opportunità che i nostri movimenti ci danno.

Penso che un partito non si liquidi così. C'è un livello umano, mi spiace umanamente, perché poi ti chiedi "perché?". Mancano pochi mesi alla fine della legislatura». Lo ha detto il 15 aprile a Venezia il presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando il passaggio dei consiglieri Silvia Rizzotto e Marco Andreoli dal gruppo Lega al gruppo Fratelli d'Italia.

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Per il governatore, c'è poi un livello «politico alto: abbiamo un compagno di viaggio che è Fratelli d'Italia, e se qualcuno suona al campanello, aprono alla porta. C'è una sorta di osmosi, ognuno è libero di andare dove vuole».

 C'è poi «un livello di partito»,  ha proseguito Zaia, «ci sono delle persone che hanno avuto tantissimo dal nostro movimento, che hanno avuto un'opportunità che è unica, e ci si aspetta che al termine di un percorso ci sia un minimo di coerenza di attività e impegni che ti sei preso».

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