Lega, Zaia salta l’incoronazione di Salvini leader. Andrà al Vinitaly
Il presidente della Regione domenica 6 aprile non sarà al clou del congresso a Firenze. Il Capitano anticipa le polemiche e va da Bossi: «Porterò il suo saluto»

Tra l'incoronazione di Salvini e il Vinitaly, il presidente Luca Zaia sceglie il Vinitaly. Fedele fino all'ultimo giorno al suo ruolo, il governatore non si perderà quella che potrebbe essere la sua ultima passerella da Doge del Veneto alla rassegna veronese. Insomma, Zaia non arretra di un millimetro. Se questo poi gli può evitare un bagno di sovranismo, tanto meglio.
A 24 ore dall'inizio del congresso della Lega, che si terrà a Firenze alla Fortezza da Basso, è l'agenda del presidente della Regione Veneto a fornire una notizia: Zaia domenica non ci sarà. Non sarà seduto in prima fila mentre il segretario federale Salvini enuncerà il suo manifesto per una Lega proiettata alle alleanze con i sovranisti europei.
Non ci sarà nemmeno quando sarà presentato il nuovo statuto, quello che allargherà il numero dei vice segretari: mossa propedeutica all'ingresso nel partito con contestuale promozione dell'ex generale della Folgore Roberto Vannacci. Luca Zaia non assisterà a nulla di tutto questo, semplicemente perché ha scelto di non andare a Firenze. Non domenica. Forse ci andrà sabato 5 aprile, nel primo dei due giorni. Ma non domenica 6.
Qualcuno suggerisce che a sette mesi dalla scadenza del suo mandato e con la prospettiva di non poter essere ricandidato, avrebbe anche potuto scegliere di presenziare all'evento clou del suo partito. Ma Zaia non ha mai nascosto di preferire il territorio, rispetto alla politica. E così si creerà un paradosso niente male. Il presidente uscente e non più ricandidabile in prima linea sulla passerella del Vinitaly e quello che dovrebbe essere il suo successore (Alberto Stefani) assente causa congresso.
L'assenza di Zaia potrebbe essere solo una coincidenza legata al suo affetto per un evento fieristico che non è mai soltanto un evento fieristico. Ma offre anche materiale buono per tutti i retroscenisti, attenti a intercettare le reazioni che seguiranno a questo nuovo corso della Lega sovranista. Non sono solo sfumature. È un tema vero e riguarda il futuro del partito. Zaia e tutti gli esponenti leghisti che si riconoscono nella Lega di Zaia, accetteranno di stare sotto lo stesso tetto di Orban e Vannacci? Si vedrà.
Intanto fervono i preparativi per l'incoronazione di Matteo Salvini, unico candidato al congresso. A Firenze saranno discussi almeno 17 atti di indirizzo, ovvero proposte di linea politica che dovranno essere approvate e eventualmente recepite dal segretario federale. In particolare, cinque proposte riguardano: l'adeguamento dei salari, l'Islam, sicurezza e immigrazione, l'energia con riferimento al nucleare e la giustizia.
«Al congresso sarò felice di portare il saluto di Umberto Bossi, che sono andato a trovare lunedì a Gemonio insieme a Roberto Calderoli», ha detto giovedì 3 aprile Matteo Salvini. «È stata l'occasione per abbracciare colui grazie al quale ho cominciato a fare politica e che ha dato speranza a tutti noi, ma soprattutto per aggiornarlo su alcune battaglie storiche della Lega, come l'autonomia e l'immigrazione, su cui i risultati stanno finalmente arrivando, grazie all'impegno di mi litanti e amministratori che non hanno mai mollato. Andiamo avanti, più uniti e determinati che mai».
Proprio da Bossi, alla vigilia delle elezioni europee, era giunto l'invito a votare un esponente di Forza Italia. Quell'uscita prese alla sprovvista Salvini che, evidentemente, voleva evitare sorprese simili prima del congresso. Stavolta sembra davvero filare tutto liscio.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova