Lo strappo di Zaia: se FdI chiede il Veneto, le strade si dividono

Il presidente del Veneto su Fratelli d’Italia: «Noi abbiamo dimostrato di avere governato bene questa regione. Se qualcuno dice che non è stata governata bene, allora le strade si separino»

Laura Berlinghieri
Luca Zaia, presidente del Veneto
Luca Zaia, presidente del Veneto

Tocca a Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, chiarire la sua posizione su terzo mandato ed elezioni regionali. Lo fa il 14 gennaio in conferenza stampa.

Zaia, quali sono le sue priorità?

«Le mie priorità sono i veneti e il Veneto. Subito dopo c’è la Lega, di cui faccio parte e alla quale devo tutto. E poi c’è il centrodestra. Io sono a disposizione della Lega e quindi, in un qualsiasi progetto, sarò dalla parte del mio partito. Penso ci siano i tempi per fare dei ragionamenti, ma io non sono nella stanza dei bottoni.

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Ho letto le dichiarazioni autorevoli di Alberto Stefani, segretario del nostro partito in Veneto. Penso che dieci mesi possano essere la notte capace di portare consiglio anche ai più irredentisti. Se prima vengono i veneti, è giusto che i veneti vadano ascoltati e non debba esserci nulla calato dall’alto. Ma i problemi sono come il salame, si affrontano una fetta alla volta».

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Luca Zaia e Alberto Stefani

Terzo mandato sì oppure stop?

«Quanto al terzo mandato, è un’anomalia tutta nostra. E poi ci sono alcuni governatori – delle regioni a statuto speciale e delle province autonome – che possono definire la loro legge elettorale in modo diverso.

Io ho l’imbarazzo dei cittadini, che continuano a chiedermi di candidarmi. Se deve esserci un limite, che ci sia per tutti. Soltanto in Veneto sistemeremo il discorso del limite per gli assessori regionali. È inaccettabile che si blocchino i mandati, perché altrimenti si creano centri di potere; ed è allucinante che la lezione venga da bocche che da 30 anni vengono sfamate dal Parlamento. Ho l’impressione che in questa fase ci siano delle persone che sono irrisolte».

Quando si voterà in Veneto?

«Ad oggi, si vota tra dieci mesi, non so nulla di più. Se si vota a ottobre, la campagna elettorale sarebbe fiacca. E poi le persone si ritroverebbero alle urne dopo pochi mesi. Poi ci lamentiamo se la gente non va a votare…».

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Trattativa con Fratelli d’Italia?

«Quanto a FdI, è umano e comprensibile che ogni partito, avvicinandosi le elezioni, accampi dei desiderata e delle richieste. Piuttosto, è da capire quale sarà il punto di caduta. Noi abbiamo dimostrato di avere governato bene questa regione. Se qualcuno dice che non è stata governata bene, allora le strade si separino».

Lei si candiderebbe capolista?

«Io sono a disposizione del partito».

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