Zaia: «Terzo mandato, penalizzati cittadini e amministratori»
Alberto Stefani, segretario della Lega veneta: «Prendiamo atto della decisione della Consulta, che tuttavia penalizza il governatore più votato e amato d’Italia, insieme agli elettori che lo hanno sostenuto»

«Io mi sento il cuore super in pace». Con queste parole, il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto sintetizzare il proprio stato d’animo in questa fase di fine legislatura, ribadendo il suo impegno per il territorio e il distacco dalle polemiche politiche.
«Mi sono sempre relazionato con i miei cittadini e abbiamo lavorato tanto, stiamo lavorando tantissimo – ha detto a margine di un evento –. Non ho mai dedicato tempo al dibattito politico, e credo che i veneti questo lo abbiano apprezzato».
Zaia è tornato a commentare anche la recente sentenza della Corte Costituzionale sul tema del terzo mandato, che di fatto chiude la porta a una sua ricandidatura alla guida della Regione.
Una decisione che, secondo il governatore, rappresenta una penalizzazione per gli elettori. «Dire che il blocco dei mandati è l’unico modo per evitare centri di potere – ha osservato – significa offendere noi amministratori e, al tempo stesso, trattare da ingenui i cittadini. Se un sindaco o un presidente non è più gradito, i cittadini lo mandano a casa con il voto».
Il nodo della scelta democratica
Luca Zaia ha poi sottolineato come, al di là della sua situazione personale, esista un problema di coerenza istituzionale. «In Italia abbiamo 20 Regioni e 21 presidenti da eleggere. Secondo quanto emerge dalla sentenza, cinque Regioni non hanno problemi con il limite dei mandati: significa che sei presidenti possono ricandidarsi, tutti gli altri no. Questo blocco – ha osservato – vale solo per alcune cariche, peraltro tra le uniche elette direttamente dal popolo».
Sulla questione è intervenuto anche il deputato Alberto Stefani, segretario della Lega in Veneto, che ha espresso delusione per l’esito della vicenda: “Prendiamo atto della decisione della Consulta, che tuttavia penalizza il governatore più votato e amato d’Italia, insieme agli elettori che lo hanno sostenuto. La Lega difenderà sempre la libertà di scelta dei cittadini, senza vincoli assurdi”.
Stefani ha ricordato come, negli ultimi mesi, siano state raccolte oltre 150 mila firme in Veneto per sostenere la possibilità di un terzo mandato.
«Abbiamo ascoltato le persone, raccolto le loro istanze, proposte e critiche. Il sostegno al presidente Zaia è forte, e continueremo a dare voce ai cittadini», ha assicurato.
Nessuna fuga in avanti sulla candidatura
Dal canto suo, Zaia ha ribadito di non voler entrare nel merito delle strategie politiche del suo partito per le prossime elezioni regionali.
«È legittimo che la Lega chieda il candidato presidente – ha detto – ma non riguarda me. Ci sono il segretario Stefani e il leader Salvini: saranno loro a decidere. Io ho scelto di fare l’amministratore e continuerò a farlo fino all’ultimo giorno”.
Sulle voci che lo vedrebbero ancora in campo per un’eventuale forzatura politica, Zaia taglia corto: «Se mi occupassi di candidature, avrei scelto di fare il segretario. Ma il mio mestiere è governare. Le opposizioni? Invece di fare richieste inutili, dovrebbero pensare a prendere voti, visto che l’ultima volta è andata loro molto male».
Guardando al futuro, il presidente veneto ha concluso. «Abbiamo ancora mesi importanti da gestire – ha concluso – tra autonomia, Olimpiadi e molte sfide. Ora si governa, poi si vedrà. A tempo debito dirò anche quel che penso di tutto questo».
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