Olimpiadi 2026, piano da 772 milioni e tempi incalzanti: c’è una gara che è già cominciata

La pista per il bob, le varianti e soprattutto le circonvallazioni sono i tre temi aperti per proporre una Cortina efficiente nell’anno dei giochi invernali. I tempi sono molti più stretti di quanto possa sembrare
Francesco Dal Mas

CORTINA. È di ben 772 milioni di euro il programma di investimenti infrastrutturali, quindi pubblici, per le Olimpiadi a Cortina. Senza contare i 120 mln già cantierati dall’Anas sulla statale 51 di Alemagna, la 51 bis e la 52 Carnica. Sarà compito di Luigi Valerio Sant’Andrea, già Commissario per i Mondiali di sci, occuparsi delle opere olimpiche, nella sua veste di a.d. della società “Infrastrutture Milano Cortina”, conosciuto ed apprezzato a Cortina, dove per primo il sindaco Gianpietro Ghedina spera che riceva al più presto i “poteri in deroga” per accelerare la progettazione, soprattutto l’iter autorizzativo e la cantierizzazione degli interventi.

«Siamo già in ritardo, ma Sant’Andrea, supportato dalla presidente della società, Veronica Verri, che ben conosce la nostra realtà – rassicura il sindaco – saprà ben recuperare, come ha dimostrato di saper fare con i Mondiali». I Giochi sono nel febbraio 2026, ma già un anno prima gli impianti sportivi dovrebbero essere pronti per le prove pre-olimpiche (e paralimpiche).

La pista Eugenio Monti è l’unica, grande struttura sportiva da realizzare, riqualificando l’impianto che esiste già. La Regione, che l’ha voluto a dispetto di chi ancora spinge per gareggiare ad Innsbruck, in Austria, la finanzia con risorse proprie, fino a 85 milioni. La cifra comprende anche la spesa di gestione fino a 20 anni dopo l’evento. La progettazione è in corso, da parte della stessa Regione. Sarà complesso l’iter autorizzativo, per questo si attende il supporto di Sant’Andrea che, con poteri commissariali, potrà velocizzare il percorso.

Le circonvallazioni sono le due infrastrutture stradali più importanti attese per il 2026. La circonvallazione di Cortina, che porta da una parte all’altra della città in galleria, avrebbe un investimento previsto di 305 milioni. La variante di Longarone alla statale Alemagna, che parte da Pian di Vedoia, dove esce l’A27, e lambendo il fiume Piave arriva a Castellavazzo (quest’ultima parte in galleria) costerebbe 270 milioni.

Usiamo il condizionale perché la somma potrebbe ridursi di 50 milioni, secondo i primi studi progettuali, quindi portare la cifra a 520 milioni. Ma si sa che, in fase d’appalto, e a proseguire, le cifre di solito si rianimano: verso l’alto. I tecnici Anas hanno predisposto, appunto, i primi studi. Anche in questo caso, però, i Comuni di Cortina e Longarone e la Regione aspettano i poteri commissariali di Sant’Andrea per sveltire l’autorizzazione.

«Al più tardi entro il 2022 dobbiamo iniziare i lavori se vogliamo concluderli in due anni» afferma Roberto Padrin, sindaco di Longarone e presidente della Provincia.

Le tre varianti di Tai di Cadore, Valle di Cadore e San Vito di Cadore hanno uno stanziamento complessivo di 127 milioni di euro (valore iniziale 141 mln). Dovevano essere pronte per i Mondiali di sci, a Cortina, il febbraio scorso. Anas – il presidente Claudio Andrea Gemme è il commissario per tutte e tre le opere – prevede di avviare le procedure di gara della galleria di Tai (un km e 46,3 mln d’investimento) entro la fine del 2021, a fronte di un cronoprogramma dei lavori di circa 30 mesi.

La galleria di Valle di Cadore, lunga anch’essa poco più di un km, e provvista di un finanziamento di 44 milioni, sarà portata in gara entro la fine del 2021, mentre i lavori dureranno 1 anno e 8 mesi. Più complessa la variante di San Vito di Cadore. Il percorso si sviluppa per 2,3 km, è prevista la realizzazione di due rotatorie, due infrastrutture e quattro gallerie artificiali antirumore. Il costo dell’opera è 37,1 milioni.

La gara sarà avviata quest’anno e i lavori dureranno 30 mesi. C’era una quarta variante, a Cortina, da 30 mln ma lo stralcio previsto per i Mondiali del 2021 è stato accorpato alla circonvallazione.

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