Le favole raccontate attraverso i murales il quartiere Arcella rinasce grazie ai suoi artisti
MATTINO. «Quando vidi Marta per la prima volta e me ne innamorai perdutamente non fu a lavoro, in palestra o in bar con gli amici ma mentre chiedeva l’elemosina in stazione a Padova...». Per sapere come va a finire questa storia bisogna andare, ancora una volta, nel quartiere sempre più cool di Padova. Grazie alla volontà di due realtà sempre più impegnate in una narrazione diversa dell’Arcella, da ieri tra le strade del rione ci si può imbattere in una di queste nuove storie. Loro sono “Le Mille e Una Arcella” e “Arcellatown”, grazie alle quali la visual artist Carolì ha potuto scrivere il primo capitolo del suo racconto sui muri e le saracinesche chiuse del quartiere.
Si chiama “Il pianeta giallo” ed è una favola di Carolina Blanco, che inizia proprio in via de’ Menabuoi, dove da alcuni giorni l’artista è impegnata a dipingerla. Sullo sfondo c’è il lavoro delle due organizzazioni no-profit che ormai da anni stanno collaborando attivamente ed efficacemente al rilancio dell’Arcella. La parola d’ordine è rigenerazione urbana.
Ieri, mentre Carolì dipingeva il suo “Pianeta Giallo”, nel parco giochi di piazza Azzurri d’Italia, il noto artista Manuel Giacometti era impegnato in un’altra opera per riqualificare un’altra area dell’Arcella spesso finita sotto i riflettori solo a causa di qualche episodio di spaccio. Un bambino che tiene stretto tra le mani, e nascosto dietro la schiena un enorme cuore con la scritta “Love is key”, ossia l’amore è la chiave.
Il concetto che le due realtà di quartiere, con il sostegno di altre associazioni e molti artisti e videomaker arcellani, stanno portando avanti da diversi anni e avvicinandosi ogni giorno di più all’obiettivo. —
LU. PRE.
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