Seicento ragazzi all’Arcella per il primo concerto live in zona gialla

Al parco Milcovich si è esibita sabato 15 maggio una band italo-inglese “Vanarin”. Birra, musica e tanta voglia di normalità

Giulia Tasca
Le prime file, con il dovuto distanziamento, del concerto di sabato 15 maggio
Le prime file, con il dovuto distanziamento, del concerto di sabato 15 maggio

PADOVA. Arcella bella, Arcella che balla. Dopo aver dovuto rinviare a causa del maltempo l’apertura delle danze e dei cancelli (in programma per venerdì 15), sabato 16 maggio sera il parco Milcovich di via Jacopo da Montagnana ha finalmente potuto accogliere il primo e tanto atteso concerto non solo del festival “Arcella Bella 2021”, ma del palcoscenico padovano in generale. Un evento a cui anno partecipato diverse centinaia di persone.

Bloccati gli ingressi

Il sound check è stato affidato alle note “alt pop” del gruppo di radici italo-inglesi Vanarin che è riuscito a soddisfare le tante orecchie di chi, bramoso di musica dal vivo dopo lunghi mesi di silenzio, è accorso ad ascoltarlo.

Le condizioni meteo incerte, infatti, non hanno impedito all’evento di riscuotere un enorme successo. Forse troppo a un certo punto. Nonostante la presenza del personale addetto alla sicurezza che sovrintendeva la situazione e ricordava ai presenti di mantenere il distanziamento nel rispetto delle normative anti Covid, alle 20.30 è stato necessario comunicare lo “stop agli ingressi”. Per i fortunati che sono riusciti a entrare in tempo, la serata ha rappresentato un gustoso assaggio di un’estate che si sta facendo alquanto desiderare.

Si ritorna a suonare

«Sono molto felice di essere qui stasera, ma faccio fatica ad ambientarmi – spiega Andrea, mentre ascolta la musica a pochi metri dal palco – Dopo tutti questi mesi senza avere la possibilità di partecipare a eventi, mi sento quasi in colpa a vedere un concerto in compagnia di amici con una birra in mano».

Birra, drink, pizza o spuntino, che i ragazzi (circa seicento tra i 18 e 35 anni) hanno dovuto davvero conquistarsi: le lunghissime le file ai cinque chioschetti del parco, infatti, non sono riuscite a smorzare il desiderio di ricreare, per quanto possibile, un contesto di normalità che si può dire essersi realizzato.

Anche quest’anno come nei due precedenti, le proposte di Arcella Bella (ospitato al parco Milcovich, vicinissimo alla chiesa di Sant’Antonino) continuano a essere moltissime e variegate: non solo concerti, dunque, ma anche corsi di yoga, laboratori creativi per i più piccoli, presentazioni di libri e dibattiti con gli autori, talk di approfondimento su tematiche di vario genere e molto altro ancora.

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