Una valanga di like per il super murales sul park dell’Arcella

La proposta: un’opera di 21 metri dell’artista Tony Gallo La risposta: 1300 “mi piace” e un laboratorio di ricerca

PADOVA. Li abbiamo conosciuti vulcanici e non si smentiscono. I ragazzi di Arcellatown – la pagina Facebook che racconta l’Arcella con ironia e umorismo – hanno lanciato l’ennesima proposta rivoluzionaria: mille like per trasformare la facciata del Silos di via Annibale da Bassano con un disegno dello street artist Tony Gallo. Sarebbe un murales di 21 metri e sarebbe così il più grande della città. «Finalmente un ingresso all’Arcella come si deve», spiegano gli organizzatori, che hanno già gli accordi necessari a realizzare l’opera e pure qualche finanziamento, altrettanto necessario.

«Ma vuoi mettere», rivelano, «una raccolta fondi che coinvolga tutti gli arcellani, magari con piccole donazioni? Così il murales diventerebbe un’opera di comunità, uno sforzo collettivo». Ricapitolando: distribuire bellezza; leggere la contemporaneità; riqualificare luoghi passati sotto la mannaia del tempo; e infine – ma non ultimo – il profumo della rivalità: «Strappiamo la palma di murales più alto della città a Mortise», scrivono su Facebook,

«Sentiamo già i cuore dei pianti dei mortisani». L’idea di Arcellatown è piaciuta così tanto che i mille like sono diventati 1.300 in poche ore e ancora non si fermano. Non basta. Aulò Teatro, MetaArte e Arte Cultura rilanciano (sempre su Facebook): «Se superiamo i 1000 like ci facciamo anche un laboratorio di ricerca e produzione per tanti altri artisti».

L’Arcella i primati ormai li colleziona: la più internazionale, la più popolosa, la più liberty e la più “santa” (l’unico Santuario periferico di Antonio è in viale Arcella), oggi anche la più undeground perché casa degli street artist da piazza Buonarroti alla Biennale. Tant’è. Cambiamo muro ma non spirito: al Totempark sotto il cavalcavia Borgomagno, Dida (writer emiliano) ha realizzato con delicatezza l’essenza dell’amore in 6 metri per 2, poi si è trasferito alla Guizza, ma con più dolore e più colore in 7 metri per 6. Qui il progetto è dell’associazione Le Mille e un’Arcella. Che sta anche dietro le quinte di Arcella Bella al Milcovich che, invece, ha ospitato in questi giorni due “grandi” writers tutti padovani: Joys e Made 514. –


 

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