Don Ciotti: le mafie sanno dove mimetizzarsi e mettere radici
Gli arresti che hanno colpito la camorra presente in Veneto, non sono una sorpresa. I segnali c'erano tutti e da tempo. E lo dimostrano il grande lavoro della magistratura e delle forze di polizia, che già nei mesi scorsi, in diverse inchieste avevano portato alla luce una presenza, ramificata della ndrangheta e della camorra in settori economici importanti nel Nord Est.
Dalla prima lettura dell'inchiesta emerge con forza che le mafie hanno trovato nel mondo del denaro e del potere l’habitat ideale, il terreno dove mimetizzarsi e mettere radici.
Ecco che il problema piu' grave non sono i migranti, ma i mafiosi, la corruzione, la zona grigia del paese, le collusioni con pezzi del potere legale di ogni tipo. Le mafie oggi più che mai si collocano all’interno dello spazio relazionale tra il legale e l’illegale, vivono tra imprenditori, massoneria deviata e spazi pubblici con produzione di relazioni e complicità con attori dell’area grigia. Nel flusso incontrollato dei capitali, è l’intreccio fra crimine economico, crimine organizzato e crimine politico, la grande piaga di quest’epoca.
Secondo la recente ricerca sociale LiberaIdee sulla percezione e presenza delle mafie e corruzione in Veneto, su un campione di 939 questionari, per quasi la metà dei rispondenti veneti (45,3%) la presenza della mafia nella propria zona è marginale, mentre in meno di un caso su cinque è ritenuta preoccupante e socialmente pericolosa.
Un dato su cui riflettere e che invita tutti a ribellarci, serve un risveglio sociale perchè il problema non è solo chi fa il male ma quanti guardano e lasciano fare. Non possiamo limitarci ad assecondare il corso della storia ma assumerci la responsabilità di deviarla quando vediamo che sta prendendo una direzione contraria alla libertà e alla dignità delle persone e alla loro speranza di giustizia. Perchè quanto efficaci, le sole misure repressive non basteranno infatti mai a eliminare il crimine organizzato nelle sue molteplici forme.
Mafie e corruzione, prese insieme e alleate, sono un male non eminentemente criminale ma culturale, sociale, economico, politico. A noi sta combatterle su ognuno di questi piani. Perchè le mafie e la corruzione vivono anche grazie all’indifferenza e alle omissioni di tanti.
Sono forti grazie alle nostre debolezze, al nostro essere cittadini distratti e intermittenti. Occorre allora una grande opera educativa e culturale perché è la cultura che sveglia le coscienze. Le mafie non troveranno più brecce, se sapremo essere uniti, collaborativi, se ciascuno saprà fare la sua parte con onestà, responsabilità e impegno.
E per questo il prossimo 21 marzo, saremo a Padova e nel resto d'Italia anche per incoraggiare un Paese che resiste, fatta di gente perbene che nelle associazioni, nelle cooperative, nelle realtà laiche e religiose, o anche semplicemente assumendosi le proprie responsabilità di cittadino, s’impegna per il bene comune, per la dignità e la libertà delle persone.
*presidente nazionale Libera
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