Fiumi di eroina e cocaina per le adolescenti: così si incrociano domanda e offerta

Atlante criminale veneto, i dati della Regione sui consumi di stupefacenti: in cinque anni raddoppiati gli accessi ai Serd, sempre di più i giovanissimi

Domanda e offerta, come bastone e carota. Un circuito chiuso che si autoalimenta, anche nel mercato della droga. E così, nel Veneto dove si incrociano la rotta balcanica verso i Paesi del Nord Europa a firma albanese e i traffici gestiti da ’Ndrangheta, Cosa nostra e Camorra il consumo di stupefacenti dilaga. Si diffonde più che in passato tra i giovanissimi e fa breccia nelle ragazze. Gli spinelli sono quasi un must, ormai. Di marijuana a hashish ne girano quantità enormi.

Ma oggi quello che emerge dai dati dei Servizi per le Dipendenze delle Aziende sanitarie di tutta la Regione Veneto è l’incremento - preoccupante neanche a dirlo - del consumo di cocaina ed eroina da parte degli adolescenti, fra i quali spicca una quota crescente di ragazze.

Un consumo agevolato dal fatto che la “piazza” è letteralmente inondata da queste sostanze il cui prezzo, vedi in particolare quello dell’eroina, è ai minimi storici, se è vero che bastano dai dieci ai venti euro per garantirsi una dose dallo spacciatore dietro l’angolo della strada.

Il quadro. Se fino agli Novanta l’accesso ai Serd era quasi esclusivamente di persone adulte che assumevano eroina per via endovenosa e alcolisti, il quadro è andato progressivamente cambiando. Già dai primi anni Duemila ai Serd hanno iniziato a presentarsi utenti più giovani, anche minorenni. E non solo perché fumano marijuana o hashish. Un numero sempre crescente di adolescenti arriva al Serd perché si fa di eroina, non più iniettandosela in vena, ma fumandola. Una modalità, concordano gli addetti ai lavori, che dà un’immagine meno da tossicodipendente, ma altrettanto problematica. Inoltre gli stupefacenti, di qualsiasi tipo, vengono spesso assunti insieme all’alcol, in mix micidiali per la salute.

Dal 2012 al 2017 gli accessi ai Serd in Veneto hanno registrato un’impennata: sono più che raddoppiati (+53%).

Le tendenze. Oltre all’eroina, in sensibile aumento è anche la diffusione della cocaina e delle cosiddette “droghe ricreazionali”, definizione che raggruppa sostanze molto diverse tra loro, ma accomunate da modelli prevalenti di consumo che eleggono come scenario privilegiato discoteche, rave e situazioni simili, spesso caratterizzati dalla dilatazione degli orari di ritrovo così da durare anche oltre la notte stessa.

L’elenco di queste sostanze comprende Ecstasy, o Mdma, Rohypnol (Flunitrazepam), Ghb e Ketamina. E poi c’è l’abuso di alcol associato all’assunzione di psicofarmaci. Un’analisi più in profondità delle dinamiche fra i giovani, delinea poi una tendenza al consumo di una o più sostanze in relazione al luogo e alla situazione. Una sostanze per ogni occasione, si direbbe: si fuma lo spinello di marijuana anche come “vizio” quotidiano, nel fine settimana si passa all’eroina o alla cocaina a seconda del bisogno, se lo scopo sia disinibirsi, socializzare, sballarsi.

Vecchi e nuovi mercati. L’osservatorio dei Servizi sociali della Regione rileva un mercato in evoluzione: allo spaccio di strada si è affiancato quello che sfrutta i canali online, che assicurano maggiore facilità di accesso ai più giovani. E si sono modificate anche le tecniche di “marketing”, che spesso fanno leva sull’immissione in piccole nicchie di mercato di nuove sostanze sintetiche, alcune molto pericolose tanto che a livello nazionale è attivo un sistema di allerta dell’Istituto Superiore di Sanità che aggiorna i Servizi sociali e quindi i Serd sulle nuove molecole e i rischi loro connessi.

I laboratori di tossicologia hanno accertato percentuali di principio attivo molto più alto rispetto al passato in alcuni tipi di cannabis, così come periodicamente “sbarcano” nelle piazze partite di eroina più pura che causa decessi per overdose.

I serd. Il sistema delle Dipendenze del Veneto si articola in 9 Dipartimenti organizzati con 38 Serd, tre comunità terapeutiche pubbliche, trenta enti ausiliari con oltre sessanta sedi operative, oltre 600 gruppi di auto-aiuto e una sessantina di associazioni di volontariato.

«La Regione Veneto» sottolinea la responsabile dei Servizi sociali Maria Carla Midena, «sta implementando alcune azioni ritenute prioritarie, come garantire un’informazione e un’educazione alla popolazione giovanile per prevenire i danni da stupefacenti, favorire la presa in carico più precoce possibile aggiornando la tradizionale operatività dei Serd, individuando strategie per coinvolgere i minori e le loro famiglie e favorendo iniziative di sostegno e di reinserimento sociale». —


 

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