Europee, le reazioni in Friuli Venezia Giulia: festeggia FdI, la Lega aspetta i dati definitivi

Il Pd arriva secondo sia a livello regionale che a livello nazionale. Soddisfazione anche da Forza Italia

Mattia Pertoldi
Udine 9 Giugno 2024. Seggi votazione Parlamento Europeo. © Foto Petrussi
Udine 9 Giugno 2024. Seggi votazione Parlamento Europeo. © Foto Petrussi

Il refrain è più o meno quello che si ascolta a ogni elezione in cui lo spoglio avviene di notte: una cosa sono gli exit pool, e i primissimi numeri diffusi dalle agenzie di settore, un’altra i risultati effettivi e definitivi.

Anche questa volta, pochi minuti dopo la chiusura dei seggi per le Europee, infatti, i big dei partiti del Friuli Venezia Giulia non si sbottonano quanto a commenti.

Aspettano il lunedì mattina, in altre parole, quando le percentuali saranno consolidate, al pari delle preferenze dei singoli candidati, in modo tale da poter realmente confrontare andamenti attuali e passati, così come festeggiare l’eventuale elezione dei candidati locali oppure analizzare i territori in cui sono mancati i voti necessari a vistare il biglietto per Bruxelles.

Sia come sia, un dato, in ogni caso, è evidente e chiaro fin dalla tarda serata di ieri e cioè un nuovo calo dell’affluenza che testimonia la lontananza dei cittadini italiani dalla politica, ma soprattutto da tutto quello che porta in Europa.

Al di là del voto nella giornata di sabato, una prima volta per l’Italia ma non per tanti altri Paesi del continente, che non ha sicuramente aiutato, cifre decisamente lontane sia da quelle delle prime consultazioni Europee sia da cinque anni fa testimoniano, senza troppe possibilità di smentita, come agli italiani di quello che accade a Bruxelles, e di chi compone il Parlamento comunitario, interessi ben poco.

Un errore clamoroso, è vero, ma la realtà è questa e al netto di possibili soluzioni a breve da parte della politica – che onestamente non paiono stanziarsi all’orizzonte e che ha le sue enormi responsabilità sul tema – bisognerà prenderne atto.

Anche da parte di chi, come Fratelli d’Italia, si conferma il primo partito del Paese e guiderà la pattuglia nazionale all’Europarlamento. «Il dato dell’astensione va analizzato un’altra volta – spiega infatti il coordinatore regionale e deputato meloniano Walter Rizzetto –. Evidentemente molte persone non si sono sentite coinvolte dai temi delle Europee ed è, quindi, necessario andare ad aggredire, in modo virtuoso, quell’agenda d’azione che, probabilmente, la politica non ha ancora condiviso, ma che evidentemente i cittadini sente propria.

Quanto ai risultati, attendiamo ovviamente il termine dello spoglio vero è proprio. Certamente, male che vada, miglioriamo il dato delle Politiche nella consapevolezza che questo risultato rafforza il partito e l’esecutivo, ma anche che ci sono ancora molti argomenti da affrontare nell’azione di governo in questi tre anni e mezzo di legislatura. Quanto all’Europa, qualora fosse confermata la maggioranza uscente, credo che comunque sarà costretta a guardare anche ai partiti conservatori».

Leggermente diverso, invece, il ragionamento in casa Forza Italia. «Forse c’è poca consapevolezza nei cittadini dell’importanza di questo tipo di elezioni – sostiene la numero uno azzurra in regione e sottosegretaria al ministero delle Finanze, Sandra Savino –. Sul resto, bisogna sempre attendere i risultati definitivi, ma certamente, qualora fossero confermati gli exit pool e i primi dati, il risultato, per quanto ci riguarda, potrebbe essere soddisfacente».

Si gioca decisamente in attesa invece, proseguendo, dalle parti della Lega che nella nottata di ieri si giocava il secondo posto della coalizione di centrodestra con Forza Italia.

Il coordinatore regionale Marco Dreosto, infatti, si limita a commentare i dati dell’affluenza in attesa dei risultati finali, sia a livello nazionale sia locale. «Onestamente dispiace per la disaffezione dei cittadini – dice il senatore del Carroccio –. È evidente, però, che con ogni probabilità anche le politiche europee degli ultimi anni hanno allontanato i cittadini dal voto. L’Unione europea in questo momento, ne sono sempre più convinto, è troppo lontana dai territori. Tra l’altro i dati dei principali Paesi comunitari, dalla Francia all’Austria passando per la Germania, dimostrano una decisa contrarietà alle politiche portate avanti da Bruxelles negli ultimi anni».

In casa del centrosinistra chi – sempre in base ai dati iniziali e alle proiezioni – può senza dubbio essere contento è il Pd che va anche meglio di quasi tutti i partiti del blocco socialista comunitario. «Siamo il secondo partito d’Italia e miglioriamo il dato delle Politiche – spiega il capogruppo in Regione Diego Moretti –. Quanto alla bassa affluenza era un timore che ahimè si è confermato». La segretaria regionale Caterina Conti, infine, sostiene che «i partiti europeisti hanno la maggioranza a Bruxelles e questo è un dato politicamente importante, con il Pse avrà un ruolo fondamentale in qualsiasi coalizione».

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