Forza Italia ottiene in extremis un seggio a Nord Est. I dem strappano l’ultimo posto disponibile al M5s. I nomi degli eletti
L’esito della tornata per le Europee consegna un quadro di sostanziale dominio del blocco conservatore dove svetta sempre di più Fratelli d’Italia
Il centrodestra conquista due terzi degli europarlamentari nella circoscrizione dell’Italia Orientale, il Pd tiene botta e manderà a Bruxelles cinque suoi esponenti con l’exploit di Alleanza Verdi Sinistra che vale uno scranno europeo, mentre il M5s perde all’ultimo l’unica eletta a Nord Est.
L’esito della tornata per le Europee consegna, dunque, un quadro di sostanziale dominio del blocco conservatore in cui a svettare, ormai, è sempre di più Fratelli d’Italia primo partito, come alle Politiche, sia in Veneto sia in Friuli Venezia Giulia.
L’incrocio tra possibili rinunce e scelte dei collegi di elezione lascia ancora, in ogni caso, con il fiato sospeso più di qualche candidato così come il risultato definitivo nazionale che si attende dal ministero dell’Interno e potrebbe rimescolare alcune carte (garantendo un eletto al M5s e togliendolo al Pd) nell’Italia Orientale.
Centrodestra
La coalizione che governa il Paese esce dalle urne, a Nord Est, rafforzata e conquistando buona parte dei seggi. Il risultato migliore, in termini percentuali e di eletti, è quello di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni ottiene la bellezza di 493 mila 801 preferenze diventando recordwoman della circoscrizione per quanto sia già certo che non lascerà palazzo Chigi per Bruxelles.
Al suo posto entrerà il veronese Daniele Polato, arrivato sesto con 31 mila 516 preferenze di cui quasi 20 mila nella sua provincia di origine.
Dietro Meloni, in ogni caso, si piazza l’assessore regionale veneto Elena Donazzan che conquista 63 mila 250 voti personali e dunque abbandonerà la giunta di Luca Zaia per il Parlamento europeo. Pollice alto, proseguendo, per Stefano Cavedagna.
Bolognese, classe 1989, uno dei più giovani candidati di queste elezioni arriva terzo con Fratelli d’Italia a quota 55 mila 324 preferenze, davanti anche al vicentino Sergio Berlato che, grazie alle sue 46 mila 11, si garantirà la sua quinta legislatura in Europa di cui la seconda di fila con i meloniani.
Sarà la prima volta e Bruxelles, invece, per Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone capace di ottenere 43 mila 965 voti. Il calcolo dei resti – ancora da verificare ufficialmente, ma che pare tale stando al campo azzurro e meloniano – è invece costato un eletto a Fratelli d’Italia in favore di Forza Italia.
Detto che in base all’accordo con l’Svp il primo va agli altoatesini – con Herbert Dorfmann alla quarta elezione in virtù di 82 mila 426 preferenze –, il secondo dovrebbe essere tutto dei berlusconiani.
Non toccherà ad Antonio Tajani (primo con 61 mila 542 voti) che rinuncerà come, probabilmente, pure Flavio Tosi (secondo con 34 mila 415) lasciando il seggio alla triestina Sandra Savino (10 mila 994) che però, in quel caso, dovrà dire addio al ruolo di sottosegretaria al Mef.
Nella Lega, infine, Roberto Vannacci arriva primo con 142 mila 475 preferenze e il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, seconda con 42 mila 983.
Se il generale dovesse optare per l’elezione in un altro collegio lascerebbe il posto all’uscente, veronese, Paolo Borchia (23 mila 523).
In caso contrario il Veneto non avrebbe alcun esponente leghista in Europa.
Centrosinistra
Era dato per favorito e ha mantenuto le attese, Stefano Bonaccini. Il governatore dell’Emilia-Romagna stravince la sfida di partito conquistando 389 mila 284 preferenze. Alle sue spalle chiude al secondo posto Alessandro Zan con 92 mila 651 voti.
Attenzione, però, perchè il deputato padovano risulta eletto anche a Nord Ovest (con 85 mila 307 voti) e nel caso in cui dovesse optare per quel collegio lascerebbe spazio al consigliere regionale trevigiano Andrea Zanoni (31 mila 682).
Nessun problema, invece, per i bis di Alessandra Moretti (82 mila 540) ed Elisabetta Gualmini (57 mila 56), mentre la fedelissima di Elly Schelin Annalisa Corrado (49 mila 107) entra all’ultimo al posto della grillina Sabrina Pignedoli in virtù del ricalcolo nazionale dei seggi.
Ricordato che Stati Uniti d’Europa e Azione non hanno superato la soglia di sbarramento nazionale (e nemmeno a Nord Est, per la precisione), il gruppo di Alleanza Verdi Sinistra manda in Europa il sindaco di Riace Mimmo Lucano (42 mila 576 preferenze) che però risulta eletto anche nelle circoscrizione dell’Italia Meridionale.
Così, nel caso optasse per quel collegio, aprirebbe le porte del Parlamento comunitario alla consigliera regionale vicentina Cristina Guarda (32 mila 575).
Il M5s, come detto, non pare aver riconfermato l’uscente reggiana Pignedoli a cui resta soltanto un eventuale ricalcolo del Viminale.
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