Calcio Padova, Mirabelli frena la piazza: «Sulla carta ci sono già tre squadre meglio di noi»

Il finanziere Oughourlian per ora resta, ma il ribasso del budget obbliga il direttore sportivo a imbastire un team giovane: «Contratti alti, devo inventarmi qualcosa»
S.e.
Davide Buglio rientra dal prestito ma potrebbe essere ceduto
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PADOVA. C'è una frase di Massimiliano Mirabelli, pronunciata nella conferenza-stampa della società andata in scena ieri allo stadio Euganeo, che suona come monito generale all'ambiente: «Potrebbe capitare che un giorno Joseph Oughourlian si stanchi di investire dopo tutti i soldi spesi sinora. Dobbiamo mettere in preventivo anche questo, nell'ambito di un rilancio che comunque ha fatto per la prossima stagione».

Chiaro ed esplicito, il direttore sportivo: ci sarà pure un ritocco verso il basso del budget a disposizione per il campionato 2022/23, ma teniamoci stretto il finanziere, perché la sua voglia di continuare a spendere per il calcio qui è un patrimonio che Padova ha il dovere di salvaguardare.

SOLDI GIA' TUTTI IMPEGNATI

Sull'asse ds-presidente (ad interim) si è consumato il primo atto della “rivoluzione” biancoscudata: a cominciare dal ruolo che verrà attribuito alla squadra che partirà il 10 luglio per il ritiro, non più di grande favorita per la vittoria finale ma di auspicabile protagonista nella lotta per l'alta classifica.

«Vogliamo essere ambiziosi comunque», ha sottolineato Mirabelli, «e allestire una rosa che dovrà fare inorgoglire i nostri tifosi. Non possiamo permetterci di disperdere l'entusiasmo toccato con mano nei playoff. Il prossimo sarà un torneo difficile, ci sono già 3-4 formazioni davanti a noi sulla carta, ma se resteremo umili e saremo disponibili a grandi sacrifici risulteremo competitivi».

I conti, tuttavia, bisogna farli con la realtà e qui sono stati sottoscritti, e avvalorati dalla stessa dirigenza, contratti assurdi per la terza serie, di cui non sarà semplice liberarsi. Il ds ha parlato di “piccola difficoltà da affrontare”, cercando di ridimensionare quello che, invece, sarà il problema principale dell'estate in viale Rocco: come lasciare andare giocatori importanti che ormai hanno fatto il loro tempo, dopo il triennio appena concluso. “Il budget a disposizione è già pieno”, ha ammesso Mirabelli, “e non prevede 9 giocatori in scadenza di contratto né eventuali sostituti, oltre al fatto che mancano pure allenatore e staff. Qualcosa dovrò inventarmi».

MERCATO LUNGO

Ci saranno giocatori, fra un paio di giorni liberi di accasarsi in altri club, ai quali potrebbe essere proposto il rinnovo, ma tutto questo dipende da quando usciranno coloro che non saranno più ritenuti utili al progetto. Ipotizziamo che il Padova provi a riprendersi Donnarumma, Valentini e Ajeti, forse Jelenic, la condizione resta sempre la stessa: chi ha vincoli pluriennali si trovi un ingaggio da altre parti. Altrimenti nessuna operazione andrà in porto.

«Il nostro mercato sarà particolare», ha chiarito in tal senso il dirigente biancoscudato, «e faremo tutto nell'ultima settimana di agosto (sorriso provocatorio, ndr). Non ci saranno annunci a raffica, preparatevi a restare giorni e giorni senza novità».

L'idea è di ringiovanire sensibilmente la rosa, prendere nomi di categoria, affiancando loro i 5-6 che rimarrebbero funzionali all'idea di gioco del nuovo allenatore e puntare sui ragazzi emergenti dalla propria Primavera o pescati dalle altre Primavere, oltre a quelli rientrati per fine prestito, da Vasic a Piovanello, da Franchini a Buglio (anche se quest'ultimo potrebbe essere girato altrove). Di portieri per ora ce ne sono due: Fortin e Burigana, che ha militato nel Fiorenzuola. Pure Vannucchi, vice di Donnarumma, sarà lasciato andare. E Cissé? Guadagna tanto, non c'è nessuno che lo abbia chiesto. 

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