Mercato. Padova, è fatta per Liguori (ma sulla carta)
PADOVA. È fatta anche per Michael Liguori, quello che sulla carta dovrebbe essere l’ultimo acquisto della campagna estiva del Padova. Ma sul suo arrivo ufficiale pesa ancora la querelle legale che ha coinvolto il Campobasso e che non sembra avere mai fine. La società molisana, nella quale Liguori ha disputato l’ultima stagione, è stata esclusa dalla prossima serie C, una sentenza confermata mercoledì anche dal Tar.
Il club, tuttavia, non si è arreso e ha fatto ricorso anche al Consiglio di stato che ieri ha sospeso il provvedimento di esclusione.
Una rogna per il Padova, che aspettava soltanto che la Federazione ratificasse la radiazione del Campobasso (con conseguente svincolo d'ufficio per tutti i tesserati) per mettere sotto contratto Liguori.
Il giocatore è già in città ma non può allenarsi con la nuova squadra e anche lui è in attesa degli eventi. Di sicuro c’è già l’accordo con il Padova, che è riuscito a battere la concorrenza di alcune società di Serie B che avevano messo gli occhi sull’esterno offensivo classe 1999, protagonista di una grande stagione nel girone C, condita da 11 reti e 9 assisti.
Una volta sbloccata la vicenda, con l’arrivo di Liguori si completerebbe il mercato in entrata, anche se il ds Mirabelli potrebbe valutare qualche affare last minute nel caso in cui riuscisse a vendere tutti gli esuberi della rosa.
IL BRACCETTO. Ieri, intanto, è stato presentato l’altro acquisto degli ultimi giorni, il difensore Francesco Belli proveniente dal Bari. Un giocatore fortemente voluto da mister Caneo, che l’ha scelto una volta capite le difficoltà nell’arrivare a Claudio Manzi della Turris. Belli dovrà ricoprire il ruolo di “braccetto”, vale a dire centrale di destra nella retroguardia a tre.
Una posizione per lui inedita anche se simile per caratteristiche a quella ricoperta per quasi tutta la carriera: «Io ho sempre fatto il terzino ma non credo cambi molto», ha spiegato ieri il 28enne nativo di Firenze.
«Il tecnico vuole che il ruolo venga interpretato in maniera simile a quella del terzino, cercando di spingere senza perdere l’uomo di riferimento ed essendo bravi ad accorciare. Credo di potermi trovare bene, sono un giocatore veloce e ho solo bisogno di un po’ di allenamenti per entrare bene nei meccanismi del sistema di gioco».
Belli giura di aver scelto Padova anche per la presenza di Caneo in panchina: «Conoscevo il tecnico da avversario e lo scorso anno mi aveva fatto una grande impressione. Quando abbiamo giocato contro la Turris siamo andati in difficoltà e questi primi giorni di allenamento mi hanno confermato le sensazioni che avevo avuto sul suo conto, giocandoci contro. Nei giorni scorsi abbiamo fatto una chiacchierata veloce, il mister mi ha detto che gli hanno parlato molto bene di me dal punto di vista umano mentre come giocatore mi conosceva già. Vuole che sia un esempio positivo per il gruppo e che lavori sempre duro. Sono a disposizione».
Cosa rappresenta Padova per la sua carriera? È stato difficile dire addio a Bari proprio dopo aver vinto il campionato? «Quando ottieni una promozione hai sempre un ricordo positivo dei compagni, della squadra e della città. Ma ogni tanto è giusto rimettersi in gioco e non sono certo sbarcato in una piazza secondaria. Padova è una società importantissima e io ho il fuoco dentro per raggiungere nuovi obiettivi con questa maglia. Ci sono tutti i presupposti per fare bene».
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