La sarta dei cosplayer abita a Refrontolo
Laura Bottega, 33 anni, lavora come grafica pubblicitaria me nel tempo libero crea fantasiosi costumi: «Prendo spunto dalle leggende del paese come il mazariol
o il bis basaiz»
![Laura Bottega al lavoro nel suo laboratorio di sarta per cosplayer](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1gf838euc5d2oegqvna/0/onecms-1gej2713t2x05e6zufv-xm3upgxfcw.webp?f=16%3A9&w=840)
«Sono anni che faccio la Befana per il panevin di Refrontolo, ho portato le calzette ai bambini, ogni occasione è quella giusta per travestirsi». Personaggi magici, di fantasia e della tradizione, Laura Bottega trasforma il cosplay in realtà: 33 anni di Refrontolo, dopo gli studi all’istituto d’arte lavora come grafica pubblicitaria a Conegliano, nel tempo libero dà sfogo alla sua passione e concretizza scintille di utopia. Produce costumi di eroi dei videogiochi, degli anime o della storia, pubblica i suoi capolavori sartoriali sui social e unisce la tradizione all’innovazione. Ha creato anche un avatar per se stessa, Burrovolo, così si fa chiamare sui vari social. La cercano fotografi, nicchie di appassionati e curiosi, viaggia l’Italia per mostrare i suoi gioielli che custodisce gelosamente a casa.
Ha partecipato al Lucca Comics e ha più di 200mila seguaci su Tik Tok, la sua passione diventerà mai un lavoro?
«Ho avuto fortuna sui social, durante la pandemia avevo tanto tempo libero, pubblicavo video di lavoretti con la carta, sono diventata virale e ho guadagnato tanti followers. È difficile lavorare solo con i cosplay in Italia, ci vuole dedizione e impegno, mi piace che rimanga un hobby. Essere vincolata da scadenze o programmi temo rovinerebbe la mia esperienza».
![Laura con una sua creazione](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1gej26j6cp2o4lkmkw5/0/whatsappimage2025-01-06at152715.webp)
Qual è il suo punto di forza nella produzione?
«La versatilità, ho fatto di tutto, dalle produzioni in pelle alle maschere con i calchi grazie alla resina. Mi piacerebbe migliorare nelle creazioni della stampa 3d, non mi sento sicura nel lavorare i file e crearli da zero».
Da dove trova ispirazione per ideare i suoi cosplay?
«I miei preferiti sono quelli dei videogiochi, ti danno la possibilità di realizzare qualcosa di più complesso tra parrucche e abiti. Ho creato anche la Principessa Mononoke dall’anime di Miyazaki, ma amo inventare personaggi o fare i cosplay original di personaggi storici. Prendo spunto dalle leggende di Refrontolo come il “mazariol” o il “bis basaiz”, oppure dalle fiabe nordiche. Una volta ho creato uno sciamano cattivo e triste per trasmettere emozioni negative, pensare e produrli mi stimola molto».
![](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1gej26smbphtm0dox81/0/whatsappimage2025-01-06at153216.webp)
Per ideare dei personaggi bisogna avere una penna raffinata.
«Mi piacerebbe tantissimo scrivere fiabe, ma non rientra nelle mie qualità. Ho tanta fantasia a raccontare storie a voce, ma mi limito a fare costumi».
Qualcuno le ha mai chiesto di comprare i costumi che produce?
«Mi è capitato, ma non mi espongo molto da questo punto di vista. Li creo su misura per me, ormai sono diventati come dei figli, ci sono molto affezionata. Non voglio separarmene, ma ne sto accumulando decine, ho una camera con due armadi di oggetti cosplay, forse dovrei cominciare a venderli. Finché c’è spazio me li tengo stretti però». —
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