Ritratto pop di Frida Kahlo all’Arcella: l’opera è di Mike128dt su una torretta dell’Enel

Le cabine elettriche degli anni Cinquanta diventano opere di street-art grazie all’impegno concreto di  E-Distribuzione nella rigenerazione urbana

Elvira Scigliano

PADOVA. Frida è oggi un’icona pop dell’autodeterminazione femminile. Che parla alle giovani e giovanissime e sta scrivendo un capitolo della nostra contemporaneità: essere liberi significa prima di tutto essere autentici, non per forza diversi, né uguali, a modelli prefigurati.

Il suo volto forte e volitivo, che ha macinato a colpi di intelligenza e determinazione i pregiudizi patriarcali e maschilisti, è un inno che canta la libertà sulla torretta  elettrica di  via Fornace Morandi.

A realizzare il murales  – dal titolo Lei – Mike 128, di Vittorio Veneto, conosciuto per le sue “firme” writing, ma spesso sorprendente narratore di ritratti emotivamente esplosivi.

 L’idea  fa parte di una serie di interventi artistici del progetto di Arcellatown: “Universa Universis Patavina Libertas”, ovvero la street art che rigenera otto cabine elettrice Enel-Distribuzione nel quartiere Arcella, una per ogni secolo dell’Ateneo. 

«Ringraziamo i partner privati come E-Distribuzione – sottolinea Alessandra De Crescenzo del collettivo Arcellatown - che si offrono come sostenitori di progetti che sono in grado di muovere un turismo intellettualmente proattivo anche verso i rioni di edilizia popolare come in questo caso.

Con questa rassegna artistica diffusa ci teniamo a mettere in risalto non solo le discipline da sempre oggetto di ricerca del nostro storico Ateneo, ma  affronteremo un focus particolare sulle figure femminili iconiche e libere come Frida Kahlo. Lo facciamo consapevoli che nella nostra città – e non solo – c’è ancora un divario da colmare in tema di rappresentazioni artistiche pubbliche femminili per quanto concerne statue e affreschi».

«L’energia elettrica ha un ruolo invisibile - sottolinea Massimo Zangrando, Responsabile E-Distribuzione - ma rende possibile quasi tutte le nostre attività quotidiane: per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione le nostre strutture per regalare emozioni, trasformando le cabine in veri e propri elementi di pregio estetico e di valorizzazione del territorio.

Con questa iniziativa vogliamo testimoniare che è possibile coniugare sostenibilità, innovazione e rispetto per ambiente e territorio».

Il primo lavoro è stato un volto femminile di CO110 in via Buonarroti e la seconda di Egeon che ha trasformato la cabina elettrica di via Durer.

L’intero progetto è stato realizzato  con il contributo ed il patrocinio  dell’Università di Padova. «L'intelligenza e la creatività non hanno né centri né periferie – ricorda il professore  Telmo Pievani, delegato alla Comunicazione e alla divulgazione scientifica – Possono e devono potersi esprimere ovunque.

L'Università di Padova sarà sempre al fianco di chi trasforma il tessuto urbano in luogo di arte e di chi fa evolvere la nostra città nel segno della partecipazione, della cultura e dell'uguaglianza».

L’opera di Mike 128 offre al “Progetto Universa Universis Patavina Libertas” non solo un elogio alle arti universali che Frida Kahlo rappresenta ma omaggia l’elezione della prima rettrice nella storia dell’Università di Padova, eletta proprio per gli 800 anni dello storico Ateneo.

Mike 128 ha donato all’Arcella la sua prima opera su muro figurativa spostandosi dalla sua confort zone del writing, con un intervento di 8 metri di altezza, scegliendo uno dei volti della storica Icona Pop più grandi mai realizzati in Italia.

«E’ dello scorso novembre  – si legge nella presentazione del lavoro arcellano – la vendita all’asta da Sotheby’s dell’ultima opera di una delle più importanti pittrici messicane, ambasciatrice della body positivity, araba fenice delle resilienza, in sfida contro la società capitalista, al maschilismo e promotrice della libertà di amare e di un femminismo ante litteram.

Ancora più significativo in questo contesto che sia un uomo a dipingerla. L’opera è rappresentata in scala di grigi con il solo colore rosso che spicca tra i fiori del capo e nella colorazione del cancello della torretta in una performance che esce dalla bidimensionalità e prende vita; simbolismo che richiama l’attenzione sul tema della violenza sulle donne, ferita purtroppo aperta della nostra società.

“Lei” sarà accompagnata da una targa che riporta la frase “Frida Kahlo: la resilienza nell’arte di una rosa infranta”, oltre al nome di Arcellatown, la community che ormai identifica il quartiere con il suo importante seguito social.

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