Il presidente Zaia: «Le Terme e i Colli Euganei meritano il sigillo Unesco»
È più di una semplice suggestione: le Terme dei Colli Euganei patrimonio dell’Unesco. A promuovere quella che ha tutti i crismi della candidatura è stato il presidente del Veneto Luca Zaia, ieri, dagli Stati generali Terme e Colli Euganei. Una candidatura, in realtà, partita dal basso: da un piccolo comitato cittadino, e che adesso trova l’appoggio ufficiale del presidente Zaia.
Potrebbe sfruttare l’abbrivio dei risultati messi a segno da “Padova Urbs Picta” e, prima, dalle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. E poi affiancare la proposta, già piuttosto avanzata, di candidatura della Lessinia, e quella del metodo di appassimento dell’Amarone. Potrebbero aggiungersi anche i Colli Euganei, con le loro Terme. «Perché a questo territorio non manca proprio nulla per tagliare questo traguardo. E la candidatura delle Terme potrebbe venire trascinata dalle altre» ha detto il presidente veneto, dialogando con il direttore del nostro giornale, Fabrizio Brancoli.
Davanti a lui, una platea molto nutrita. Sono gli operatori del settore del termalismo e del turismo sui Colli Euganei. Attori più che interessati di fronte a una proposta, che, se dovesse essere incanalata in un percorso ufficiale, potrebbe trasformare il volto del turismo a queste latitudini.
«Perché il Veneto è una regione dalle tante identità e questo ci consente di proporre un’offerta turistica dalle tante qualità. Purché le istituzioni non complichino le cose» avverte Zaia.
Il “sasso” che lancia è la summa di un ragionamento che parte da lontano: «Con 73 milioni di arrivi ogni anno, il Veneto è la regione più turistica d’Italia, tra le prime al mondo. Il fatturato del turismo si aggira intorno ai 18 miliardi di euro, pari al 10% del Pil di tutto il Veneto: cifra che rende il turismo il primo settore della regione».
Questa la premessa, più che promettente. E, allora, cos’è che manca? «Ci sono dei limiti nella comunicazione» dice Zaia, che appena un paio di mesi fa presentava la sua squadra di 28 giovani creator, con il compito di raccontare le bellezze del territorio. «Se dovessimo narrare il Veneto, racconteremmo del turismo termale di Abano e Montegrotto, delle Dolomiti, del lago di Garda, del Delta del Po, delle spiagge, delle città murate, di Venezia. Ma comunicare, senza disperdere il messaggio, non è facile. Per questo abbiamo lanciato lo slogan “The land of Venice”, per fare sintesi del nostro prodotto, a partire dalla città più bella del mondo: una nostra città».
È un’idea di turismo “circolare” quella a cui ambisce il presidente veneto. Venezia come traino per il resto del Veneto. Come la certificazione di Patrimonio Unesco è stata lo slancio per il turismo sulle Colline del Prosecco. Come le Olimpiadi di Milano-Cortina – assicura il presidente – saranno una garanzia per tutta la regione. «Si tratta di un evento sportivo che sarà visto da almeno 3,5 miliardi di cittadini nel mondo e che si stima porterà al Veneto 1,5 miliardi di Pil». Parte ancora dai numeri, Zaia, anche per raffreddare le polemiche (tante) che corrono sul binario parallelo a quello che condurrà ai Giochi del 2026. I milioni di euro spesi, i ritardi nella realizzazione delle opere.
Zaia difende la nuova pista da bob. Replica sulle infrastrutture: «Senza le Olimpiadi, ci saremmo sognati sia le varianti di Cortina e di Longarone, sia il collegamento ferroviario tra Mestre e l’aeroporto di Venezia». E il turismo circolare? C’entra anche quando si parla di Giochi invernali. «Perché tutti i turisti in arrivo e i 3.500 giornalisti accreditati che ci aspettiamo dubito che rimarranno 15 giorni a Cortina. Ed è a quel punto che potranno intervenire gli imprenditori, anche delle Terme dei Colli Euganei, offrendo magari dei pacchetti ad hoc».
Rientra tutto nell’idea di turismo circolare e di comunicazione del prodotto turistico. Altro esempio dell’ambizione di centralità del Veneto? Il progetto Intel. Il mega centro dei microchip che dovrebbe sorgere a Vigasio, nel Veronese, pronto a trasformarsi nella Silicon Valley italiana. «Siamo stati selezionati, anche se al momento non abbiamo più notizie» ammette Zaia. «In ogni caso, si parla di un investimento da 9 miliardi di euro e che porterà alla creazione di 9 mila posti di lavoro».
Tutti satelliti che girano attorno al tema-base della Lega secondo Zaia. Quello che non può mancare nei suoi interventi: l’autonomia. Il presidente, incalzato dal direttore Brancoli, ci scivola sopra con una battuta: «La chiamerò federalismo, visto che questo piace a tutti» dice. Ma anche l’autonomia può avere a che fare con le Terme e i Colli Euganei? «L’autonomia è buona per tutte le stagioni. Sta bene con tutto».
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