A 30 anni Caco riparte dall’Arcella matricola di Promozione «Qui perché c’è l’ambiente ideale»

PADOVA. L’estate sta per finire davvero. Per i dilettanti padovani domenica prossima scattano gli impegni ufficiali con le prime gare delle Coppe, a due settimane dall’inizio dei campionati, e tra le fila dell’Arcella, che dopo due promozioni consecutive si prepara all’emozione del debutto, c’è anche un giocatore che mai penseresti di trovare in Promozione. Francesco Caco, dopo gli esordi tra i professionisti e le esperienze con Padova, Venezia e Lumezzane, due anni fa era uno dei difensori più esperti della Serie D padovana. Oggi, con un doppio salto all’indietro, eccolo indossare la maglia bianconera della squadra che negli ultimi due anni ha stupito tutti vincendo due campionati di fila.
«E mai avrei pensato, fino a qualche mese fa, di vedermi qui», ammette il nuovo difensore della “matricola”. «A 30 anni penso di stare ancora bene, e credo che me la sarei potuta giocare bene anche in altre categorie, ma dopo le delusioni degli ultimi due anni avevo voglia di trovare persone che mi regalassero di nuovo il piacere di giocare, e le soddisfazioni di un progetto serio, che non duri un anno solo e poi si vedrà».
Prima la retrocessione dell’Atletico San Paolo, tormentato da turbolente vicende societarie e dall’olandese “fantasma” pronto (ma mai visto) a rilevare la società, poi il disastroso finale della passata stagione, che ha portato la Vigontina fuori dai playoff di Eccellenza: alle spalle, due anni tutt’altro che fortunati.
«Quest’estate ho avuto tante proposte, dall’Eccellenza e anche da qualche Serie D, fino a quando una sera Filippo Tombola (l’ex attaccante del Saonara che, come Caco, è appena arrivato in bianconero, ndr) mi ha messo in contatto con l’Arcella. Una realtà che non avrei mai preso in considerazione prima di allora, ma nella quale ho trovato subito persone vere. Un presidente che parla poco, ma che mi ha fatto capire che qui si vuole fare calcio con determinati valori. Non mi pento della scelta, non la considero un punto di arrivo: sono sceso solo perché convinto di poter risalire in fretta».
In due stagioni l’Arcella ha stravinto i campionati di Seconda e Prima Categoria, tornando in Promozione a 60 anni dalla sua prima - e sin qui unica - partecipazione. «E adesso che la vivo dell’interno, ne capisco il perché», prosegue Caco. «Qui c’è un ambiente che si fa fatica a trovare in molte squadre di Serie D, persone che si dannano l’anima per farti trovare sempre tutto pronto, e questo è un aspetto che fa bene al calcio, e che può di certo aiutare a vincere, a differenza di tante squadre che non hanno idea di cosa voglia dire fare gruppo».
Domenica prossima, all’esordio in Coppa, l’Arcella ospiterà il Torre: il primo derby in preparazione ad un girone (il C) con ben 7 formazioni padovane. «Sarà un campionato equilibrato, con diverse squadre interessanti. Il Torre è una squadra rodata, che si conosce da tanto tempo, il Mestrino sarà pure un osso duro. Meglio partire con un profilo basso e giocarci ogni partita senza dover per forza avere l’ansia di vincere, potrebbe essere controproducente». Nei test precampionato, comunque, l’Arcella i suoi primi segnali li ha già dati: 3-3 con il Pozzonovo, sconfitta 2-1 dal Borgoricco, e vittoria per 3-0 sul Camisano, tra le più quotate della Promozione vicentina. «Siamo una squadra quasi totalmente nuova, ma sono arrivati giocatori di categoria importanti, e, anche se ci vorrà un po’ di tempo per trovare l’amalgama, credo che ci siano i presupposti per fare un’annata da protagonisti. L’Arcella è sulla bocca di tutti, qualsiasi squadra verrà ad affrontarci sapendo di incontrare una formazione importante: adesso sta a noi dimostrare di esserlo». (fra.co.)
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