A rischio anche Wimbledon «Potremmo decidere di rimborsare i biglietti»

«Nel caso in cui il governo ci chiedesse di annullare, le nostre polizze assicurative ci consentirebbero di offrire rimborsi ai possessori di biglietti e agli obbligazionisti». In queste righe si nasconde la prima ammissione da parte del Committee dell’All England Club: sì, anche Wimbledon potrebbe non giocarsi in questo maledetto 2019.
L’allarme per il Covid-19 è ormai arrivato pesantemente anche in Inghilterra e il molto discutibile approccio del premier Boris Johnson potrebbe portare ad un picco (altissimo) proprio nelle prime due settimane di luglio, quando sono in programma i Championships. Gli obbligazionisti sono i proprietari delle «debentures», le azioni a fronte di un cospicuo esborso (50 mila sterline per 5 anni) danno diritto ai biglietti sul Centre Court.
Ma Wimbledon «è» il tennis: per tutti, non solo per soci e privilegiati; ne rappresenta la storia e l’immagine. Se si dovesse fermare sarebbe la conferma che l’intera stagione è compromessa. Ieri fra l’altro è arrivato l’annuncio anche da parte della Wta, il sindacato che gestisce il circuito femminile, che ha deciso di cancellare tutti i tornei fino al 2 maggio, quindi ben oltre la data del 27 marzo stabilita dai colleghi dell’Atp.
Annullati Stoccarda, Istanbul e Praga, il primo torno per ora «salvo» è Madrid. Un torneo combined, cioè misto maschile-femminile, che precede di una settimana Roma e di tre il Roland Garros.
«L’All England Club continua a monitorare la situazione del coronavirus, lavorando a stretto contatto con il governo e le autorità sanitarie competenti, e stiamo seguendo i loro consigli per la promozione di buone pratiche igieniche nel nostro impianto», spiega Eloise Tyson, responsabile della comunicazione dell’All England Club. Concludendo: «Agiremo in modo responsabile, nell’interesse di una società più ampia».
Guy Forget, direttore del Roland Garros, da parte sua ha dichiarato all’Equipe che il torneo potrebbe anche considerare una edizione a porte chiuse. «Dovremo decidere per tempo, ma il tempo è la variabile sconosciuta in questo momento». —
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