Ai Mondiali antirazzisti di rugby anche una squadra di gay
Si è chiusa a Castelfranco Emilia la 18º edizione dei Mondiali Antirazzisti organizzati dalla Uisp, la più grande associazione di sport per tutti in Italia. Alla kermesse hanno partecipato rappresentative di più di 40 nazionalità diverse, con 8 mila persone ogni giorno impegnate nei tornei di calcio a 5, basket, pallavolo, rugby, lacrosse e tchoukball. Due i debutti: il torneo di rugby a 15 vinto da una squadra a forte maggioranza veneta, e la presentazione ufficiale del primo XV maschile gay friendly d'Italia. Si tratta dei romani del Libera Rugby Club, la prima squadra italiana che si propone di diffondere lo sport e la cultura della palla ovale nella comunità Lbgt, sulla scia dei King Cross Steelers di Londra, nati per affermare l'orgoglio e la presenza dei gay anche nel mondo del rugby. Attualmente la squadra del Libera Rugby Club è composta da circa 20 ragazzi, gay ed eterosessuali, che dalla prossima stagione debutteranno nel campionato italiano amatoriale, affiliato alla Uisp, a cui partecipano numerose squadre venete, come i Torelli Sudati di Padova, i Variegati di Castelfranco e i Putei Veci di Mestre. Sabato pomeriggio una decina di rugbisti di Torelli Sudati e Mestre ha tenuto alto il nome del Veneto, aggiundicandosi il torneo di rugby antirazzista insieme alla Stella Rossa Milano. Dopo aver battuto in semifinale la formazione emiliana dei Cinghiali del Setta, la rappresentativa mista lombardo-veneta ha avuto la meglio in finale proprio contro il Libera Rugby Club, rinforzato per l'occasione da alcuni giocatori degli All Reds Roma (serie C), segnando cinque mete a zero.
Simone Varroto
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