Akrem, il campione arrivato in Italia su un barcone

Il pugile tunisino della Padovaring ha vinto il titolo nazionale nella categoria Elite dei pesi welter. «Ora sogno le Olimpiadi»



Arrivato in Italia 3 anni fa dalla Tunisia con i barconi, Akrem Ben Haj Aouina, il ventiquattrenne pugile della Padovaring che domenica scorsa a Pescara si è laureato campione italiano Elite dei pesi welter (69 kg), ora sogna di trovare un lavoro e di vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Dice di aver trovato nella Padovaring una famiglia che lo aiuta a integrarsi e a vincere in uno sport difficile che richiede tanto sacrificio e che per alcuni anni, prima di attraversare il Canale di Sicilia, aveva praticato nel suo paese d’origine. «Una sera d’estate di 2 anni e mezzo fa con degli amici tunisini che vivono a Padova ho assistito a un evento di boxe in piazza delle Erbe organizzata da Massimiliano Sarti. Alla fine degli incontri mi sono avvicinato al maestro e gli ho chiesto se potevo andare in palestra da lui ad allenarmi», esordisce Aouina che tutti preferiscono chiamare Akrem. «Ho iniziato così la mia carriera di pugile in Italia. Nel 2018, grazie alla società ho svolto un’intensa attività coronata con la vittoria ai Campionati italiani di Pescara».

Ma come sbarca il lunario a Padova? «Per ora qualche euro lo recupero con la boxe, anche se lo sport non mi permette di essere autonomo. Sono ospite di amici che sono anche loro originari di Tunisi come me. Mangio con loro, vorrei tanto poter trovare un lavoro. Qualsiasi esso sia purché onesto. Sono in possesso del permesso di soggiorno, la fatica non mi preoccupa, in palestra ne faccio tanta per poter ottenere dei risultati. Ho tanta gente che mi vuole bene, a iniziare dai compagni di squadra, ai tecnici che ringrazio per aver creduto in me. La vittoria di Pescara la dedico a loro».

verso la speranza

Akrem ricorda quindi quando ha deciso di salire su un barcone diretto in Sicilia: «In Tunisia era impossibile vivere. Nei 5 anni di attività sportiva che ho svolto a Tunisi ho vinto per tre volte il Campionato tunisino nella mia categoria» prosegue «nonostante questo, la vita era un inferno e compiuti i vent’anni ho deciso di partire in cerca di fortuna. A Padova ho trovato un ambiente accogliente, cerco di fare del mio meglio per meritarmi la fiducia dei padovani. Cosa non facile perché noi immigrati non siamo visti benissimo, ma chi mi conosce sa che sono una persona per bene».

la svolta

Il primo a dare fiducia ad Akrem è stato il tecnico della società biancoscudata: «È un ragazzo molto serio che si allena con grande impegno e i risultati si vedono», afferma Sarti «la maglia tricolore per lui era un obbiettivo importante e l’ha centrato battendo in finale, con un verdetto unanime, l’abruzzese Amedeo Sauli. Vorrei tanto potesse partecipare alle Olimpiadi. Cercheremo di inserirlo nel circuito di qualificazione World Series of Boxing affinché possa partecipare ai Giochi di Tokyo con la maglia della nazionale tunisina in attesa che gli venga concessa la cittadinanza italiana». —



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